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Traffico, Salerno peggio di una metropoli: più ore in coda di Barcellona secondo il report Inrix

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immagine di repertorio

Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, il traffico a Salerno ha superato la soglia del semplice disagio quotidiano, assumendo ormai i contorni di una criticità strutturale certificata dai dati.

A fotografare la situazione è il rapporto 2025 sulla congestione urbana elaborato da Inrix, società statunitense specializzata nell’analisi dei flussi di mobilità, che colloca il capoluogo campano al 156esimo posto a livello mondiale e al 13esimo in Italia per livello di congestione stradale.

Traffico, Salerno peggio di una metropoli

Numeri che raccontano una tendenza in costante peggioramento. Nel corso del 2025 ogni automobilista salernitano ha trascorso in media 46 ore bloccato nel traffico. Un dato in crescita del 7 per cento rispetto al 2024 e addirittura del 18 per cento rispetto al 2023. In appena due anni, dunque, il tempo perso in coda è aumentato in maniera significativa, segnalando una rete viaria sempre più sotto pressione e incapace di assorbire una domanda di mobilità in continua espansione.

Il peso del dato emerge con ancora maggiore evidenza se confrontato con quello di altre città italiane. Roma resta la maglia nera nazionale con 76 ore perse all’anno, seguita da Milano con 67, Brescia con 57 e Firenze con 51. Salerno, con le sue 46 ore, supera Napoli, ferma a 43, e si colloca nel gruppo delle città più congestionate del Paese pur avendo dimensioni, popolazione ed estensione urbana nettamente inferiori rispetto a molti dei centri che la precedono in classifica. In termini percentuali, un automobilista salernitano perde circa il 20 per cento di tempo in più rispetto a uno napoletano e solo il 15 per cento in meno rispetto a un milanese.

Il confronto internazionale rafforza ulteriormente la portata del fenomeno. Nel report Inrix 2025, Barcellona registra 41 ore perse nel traffico, circa il 12 per cento in meno rispetto a Salerno. Un dato che colpisce, considerando che la città catalana è una grande metropoli europea, con milioni di residenti, un flusso turistico costante e una rete di trasporto pubblico molto più articolata. Anche Napoli, pur posizionandosi al 119esimo posto mondiale, mostra una crescita più contenuta della congestione rispetto a Salerno, con incrementi più moderati negli ultimi due anni.

Gli indicatori di velocità media confermano una sofferenza diffusa della mobilità urbana. Nelle ore di punta, la velocità si attesta intorno alle 28 miglia orarie, mentre nelle fasce meno congestionate sale a 39 miglia. Il dato più critico riguarda però l’accesso al centro cittadino, dove la velocità media scende fino a 15 miglia orarie, con una riduzione superiore al 45 per cento rispetto alle condizioni di traffico più fluide.

Il rapporto evidenzia anche un altro aspetto rilevante: nelle ore di massimo afflusso, Salerno diventa una città “più piccola”. L’area raggiungibile in 30 minuti dal centro si riduce sensibilmente al mattino e nel tardo pomeriggio, quando si concentrano gli spostamenti per lavoro e studio, mentre risulta più ampia nelle ore centrali della giornata. La congestione, dunque, non è distribuita in modo uniforme, ma si concentra in precise finestre temporali.

Nel quadro globale, Salerno resta lontana dai livelli estremi di città come Istanbul, che supera le 118 ore annue di congestione, o Città del Messico con 108, ma il trend di crescita rapido e costante pone interrogativi sempre più urgenti sulla sostenibilità del sistema di mobilità urbana e sulla necessità di interventi strutturali per invertire la rotta.

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