Sono trentadue gli avvisi di garanzia notificati dalla Procura della Repubblica di Lagonegro nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge amministratori comunali, cittadini e rappresentanti istituzionali. Le indagini, tuttora in fase preliminare, ruotano attorno a presunte irregolarità legate al voto amministrativo dello scorso giugno a Torraca, nel Cilento. Al centro dell’attenzione degli inquirenti vi sarebbero casi di false residenze, anomalie nei verbali di seggio e presunti brogli elettorali come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Torraca, 32 avvisi di garanzia per presunte false residenze e irregolarità elettorali
Venerdì scorso, militari della Guardia di Finanza di Sapri – guidati dal comandante Nunzio Tricoli – hanno effettuato un accesso presso il municipio di Torraca per acquisire documentazione utile all’inchiesta. Già dalla giornata di sabato è cominciata la notifica degli avvisi di garanzia a coloro che risultano iscritti nel registro degli indagati.
Tra questi figurano due componenti dell’attuale giunta comunale, un consigliere di maggioranza, almeno un membro del seggio elettorale, diversi cittadini che avrebbero fittiziamente trasferito la propria residenza, un familiare del sindaco e un rappresentante istituzionale di un comune limitrofo, insieme alla consorte.
Le verifiche della magistratura sono state avviate a seguito di una denuncia presentata circa due mesi prima del voto dal gruppo di opposizione uscente, composto da Antonio Cardino, Gianfranco Bruno e Daniele Lombardi. L’attenzione si è concentrata su 26 casi sospetti di residenza, formalmente spostata a Torraca ma che, secondo gli accertamenti, non corrisponderebbe a un effettivo domicilio. I cittadini coinvolti risiederebbero, di fatto, in altri comuni della zona come Sapri, Villammare, Vibonati e Castel San Giorgio.
Alle elezioni comunali del giugno 2024 si sfidarono l’allora sindaco in carica Francesco Bianco e l’ex primo cittadino Daniele Filizola. Lo scarto fu minimo: dodici voti a favore di Bianco. Proprio Filizola, appena insediatosi in consiglio comunale tra le fila della minoranza, tornò a sollevare pubblicamente dubbi sulla regolarità delle operazioni elettorali, parlando apertamente di un “sistema” già riscontrato in altre due consultazioni precedenti.
Parallelamente alla denuncia penale, il gruppo di minoranza aveva intrapreso anche un ricorso al TAR, poi rigettato in primo e secondo grado. Gli esponenti dell’opposizione hanno integrato la denuncia con nuovi elementi, tra cui una relazione redatta dall’investigatore privato Marco Gallo, già consulente nel noto caso Claps.
L’inchiesta sta generando grande tensione nella piccola comunità cilentana e non si esclude l’apertura di ulteriori filoni d’indagine. Al momento, il sindaco Francesco Bianco non risulta indagato in questo procedimento, ma è già coinvolto in un’altra inchiesta separata, che lo vede accusato di violenza sessuale nei confronti di una giovane residente nel comune.