Teggiano celebra il 764° anniversario della Traslazione di San Cono. La Regione Campania finanzia il Museo del Patrono per valorizzare fede, storia e devozione popolare.
Teggiano celebra 764 anni dalla Traslazione di San Cono: la Regione finanzia il Museo del Patrono
È un giorno di fede e devozione a Teggiano, dove il 27 settembre si è celebrato il 764° anniversario della Traslazione di San Cono dal Monastero di Cadossa (1261-2025). L’evento segue i festeggiamenti ufficiali di giugno e rappresenta un altro momento significativo per la comunità locale, che rinnova ogni anno la propria devozione al Patrono.
Il Museo di San Cono
In occasione dell’anniversario, la Regione Campania ha stanziato fondi per la nascita del Museo di San Cono, che sarà dedicato alla conservazione e valorizzazione delle testimonianze di fede e devozione popolare legate al culto del Santo.
La vita di San Cono
San Cono nacque a Teggiano nell’XI secolo in una famiglia benestante, gli Indelli. Da giovane sentì la chiamata alla vita monastica e, contro la volontà dei genitori, si rifugiò nel Monastero di Santa Maria di Cadossa a Montesano sulla Marcellana. Secondo la tradizione, per sottrarsi al ritorno forzato a casa, si nascose nella cucina del cenobio e compì un prodigioso gesto che convinse i familiari della sua vocazione. Dopo un fervido noviziato, morì giovane nel primo decennio del XII secolo. Le sue spoglie furono trasferite a Teggiano nel 1261.
Il culto e la devozione
La santità di San Cono è attestata da numerose testimonianze nel corso dei secoli, ma fu ufficialmente riconosciuta il 27 aprile 1871. I suoi resti, più volte sottoposti a ricognizione canonica, sono venerati nella Cattedrale di Teggiano. Ogni anno il 27 settembre si ricorda la traslazione dei resti da Cadossa al paese natale. Dal 30 settembre 1986, a seguito dell’unificazione delle Diocesi di Teggiano e Policastro, San Cono è Patrono della Diocesi insieme a San Pietro Pappacarbone.
