La Tari torna a pesare sulle famiglie campane. Il nuovo rapporto 2025 di Cittadinanzattiva conferma che la Campania è la seconda regione più costosa d’Italia, con una spesa media di 418 euro per nucleo familiare, superata soltanto dalla Puglia. Particolarmente significativo il dato di Salerno, che registra l’aumento più consistente tra i capoluoghi regionali: la tariffa media passa da 440 euro a 464 euro, con un incremento del 5,4%, il più alto dell’intera Campania.
Il report 2025: rincari diffusi in tutta Italia
L’analisi nazionale mostra un trend di aumento generalizzato. La spesa media per la gestione dei rifiuti urbani si attesta a 340 euro annui, in crescita del 3,3%. La Campania fa segnare un incremento del 2,8%, salendo da 407 a 418 euro.
Provincie a confronto:
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Napoli: 496 euro (la più costosa)
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Salerno: 464 euro
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Benevento: 441 euro
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Caserta: 389 euro
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Avellino: 297 euro (la più economica, -1,7%)
Lo studio si basa su una famiglia tipo di tre persone in un’abitazione di proprietà di 100 m², con tariffe comprensive di IVA e addizionali provinciali.
Il divario Nord-Sud resta marcato
Il rapporto evidenzia forti disparità territoriali:
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Nord Italia: media 290 euro
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Centro Italia: 340 euro
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Sud Italia: 385 euro
Le regioni più economiche risultano Trentino-Alto Adige (224 euro), Lombardia (262 euro) e Veneto (290 euro).
Raccolta differenziata in crescita, ma Campania sotto la media
Sul fronte ambientale, la raccolta differenziata continua a migliorare: in Italia ha raggiunto il 66,6% nel 2023, contro il 65,2% dell’anno precedente. In Campania il dato si ferma al 56,6%, inferiore alla media del Sud (59%) e nettamente distante dai livelli del Nord (73%).
Una differenza che incide anche sui costi del servizio e che continua a rappresentare una delle principali sfide per la regione.








