Un’inchiesta della Guardia di Finanza su presunte truffe per svariati milioni di euro legate alle detrazioni fiscali del Superbonus rischia di portare a processo 37 persone come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Per tutti gli indagati la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio; 23 posizioni potrebbero però essere definite con rito abbreviato, come richiesto dalle difese in vista dell’udienza preliminare fissata a ottobre davanti al Gip del Tribunale di Nocera Inferiore. Le restanti 14 posizioni, invece, potrebbero approdare direttamente al dibattimento. Le imputazioni complessive sono 72, tra truffa aggravata, ricettazione e autoriciclaggio, e coinvolgono anche alcune società commerciali.
Superbonus, maxi-inchiesta da milioni di euro nel Salernitano
Gli indagati risiedono in diversi comuni della provincia di Salerno, dall’Agro nocerino-sarnese fino all’area sud, mentre i fatti contestati sarebbero avvenuti principalmente a Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore e Pagani. L’indagine, avviata a fine 2021, si è concentrata sui meccanismi di sconto in fattura e cessione del credito previsti dalla normativa sul Superbonus, così come modificata dalla legge 234/2021.
Il sistema fraudolento ricostruito dagli inquirenti prevedeva la creazione e l’utilizzo di crediti d’imposta inesistenti, generati attraverso fatture false, per monetizzare importi relativi a lavori edili mai eseguiti o non ultimati. Il denaro così ottenuto veniva poi trasferito su altri conti correnti, per ostacolare l’individuazione della provenienza illecita.
Uno degli episodi contestati riguarda un 79enne di Nocera Inferiore, che avrebbe dichiarato falsamente all’Agenzia delle Entrate di possedere crediti d’imposta per lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico, pur non avendo alcun immobile intestato. L’uomo stipulò tre contratti di cessione con Poste Italiane, ottenendo oltre 160mila euro accreditati sul proprio conto.
Un’altra indagata, 33enne di Pagani e legale rappresentante di una società finita sotto esame, avrebbe ricevuto oltre 3 milioni di euro tramite 262 bonifici, frutto di fatture per lavori inesistenti.
Nel corso delle indagini sono emersi anche episodi di truffa non legati al Superbonus, come quello di un residente a Pagani che, secondo l’accusa, avrebbe presentato documentazione falsa per percepire indebitamente il reddito di cittadinanza, ottenendo oltre 3mila euro.