Proseguono le indagini sul suicidio del ragazzo di 15 anni residente nel campo rom di Pontecagnano Faiano. La verità sull’estremo gesto del giovane potrebbe venire fuori dagli smartphone del 15enne e dei familiari come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Suicidio a Pontecagnano, la verità sull’estremo gesto del ragazzo
Il magistrato inquirente della Procura nominerà un pool di periti che avrà il compito di analizzare i tre smartphone sequestrati. Verranno setacciati messaggi e chat, al fine di risalire ad eventuali indizi legati alla causa che può aver spinto il 15enne a togliersi la vita in un rudere, nella notte tra sabato 4 e domenica 5 dicembre.
Nessuna ferita sul corpo
Stando alle prime analisi, sul corpo del 15enne non è stata rilevata la presenza di ferite o lesioni, se non quelle lasciate dal cappio con cui il giovane si è tolto la vita. Il 15enne viveva nel campo rom di Pontecagnano da diversi mesi con i genitori e gli otto fratelli e sorelle.