SARNO. Stop alla costruzione di appartamenti a ridosso della montagna, presso l’ex Cava Renzullo, a Sarno. Secondo il Comune “è una costruzione pericolosa, contraria alla salvaguardia ambientale“. Il Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del Tar, ha accolto il ricorso del Comune di Sarno.
I lavori in via Bracigliano dovranno essere sospesi. La richiesta di proporre appello era partita dall’ufficio urbanistica per evitare un danno ambientale ed una grave violazione al Puc. La vicenda copre almeno due decenni, iniziata negli anni Novanta, è andata avanti a colpi di ricorsi, appelli, sentenze, sequestri e dissequestri.
L’ente più volte si è opposto alle opere, facendo appello a questioni di protezione civile, oggi obietta maggiormente alla luce delle opere di messa in sicurezza post frana e del nuovo piano urbanistico.
Il contenzioso
«Il contenzioso – ha spiegato l’assessore Eutilia Viscardi – è sorto perché il Comune ha diffidato la Edilsud s.r.l., invitandola a non iniziare i lavori per la realizzazione di un fabbricato per abitazioni civili nella zona dell’ex cava Renzullo. Nel 2006 era stato rilasciato un permesso a costruire; nel 2010 vi era stato un sequestro della Procura dell’intero cantiere, dissequestrato nel 2013.
La società costruttrice aveva espresso la volontà di riprendere i lavori, bloccati dall’ente perché il provvedimento autorizzativo era decaduto e mancava il parere della commissione paesaggio per vincoli ambientali e idrogeologici. Intanto veniva approvato il Puc, secondo cui la costruzione non era più possibile ed il Comune di Sarno rilevava che i lavori di messa in sicurezza non erano stati ultimati».
