Cronaca Salerno, Salerno

Stalking a Scafati, 62enne ossessionato dalla vicina: la Procura chiede gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico

Foto di repertorio

Un uomo di 62 anni di Scafati rischia di finire agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, per un presunto caso di stalking ai danni della sua ex vicina di casa. La richiesta di misura cautelare è stata avanzata dalla Procura di Nocera Inferiore, che contesta al pensionato una condotta persecutoria protrattasi per circa due anni come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

L’indagato, assistito dall’avvocata Giovanna Fasanino, è comparso ieri mattina davanti al giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio preventivo.

Stalking a Scafati, 62enne ossessionato dalla vicina

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe sviluppato un’ossessione nei confronti della donna, convincendosi di doverla “proteggere”. In realtà, quel comportamento si sarebbe presto trasformato in un incubo per la vittima, costretta a cambiare residenza pur di sfuggire alle sue attenzioni.

La donna, che lavora in un supermercato, ha denunciato di essere stata seguita in più occasioni, sia nei pressi dell’abitazione che sul luogo di lavoro. L’uomo si sarebbe presentato spesso lungo il percorso da lei abitualmente frequentato, cercando di avvicinarla e di giustificare i propri atteggiamenti.

Le indagini hanno documentato anche una serie di messaggi e commenti pubblicati dall’indagato sui social network, nei quali comparivano fotografie della donna accompagnate da frasi ambigue come «sei bella» o «ti voglio bene». In alcuni casi, il 62enne avrebbe lasciato dei bigliettini manoscritti sul parabrezza dell’auto della vittima. Un insieme di episodi che, nel tempo, hanno alimentato in lei un profondo senso di paura e di ansia, esteso anche alle due figlie minori.

La polizia giudiziaria ha raccolto le testimonianze di diverse persone informate sui fatti, che hanno confermato il comportamento ossessivo dell’uomo e il clima di tensione in cui la donna era costretta a vivere. Neppure l’intervento del padre della vittima, che aveva cercato di affrontare direttamente il 62enne, era riuscito a fermarlo. L’indagato, in quella circostanza, avrebbe ribadito che il suo unico intento era “proteggere” la vicina.

Gli episodi contestati risalirebbero al 2023 e sarebbero proseguiti fino a pochi mesi fa. Dalle risultanze investigative emergerebbe che l’uomo conosceva gli orari di lavoro della donna e ne monitorava gli spostamenti, comportamenti che per la Procura configurano un quadro di grave e persistente molestia.

Nel corso dell’interrogatorio, l’indagato ha fornito la propria versione dei fatti, respingendo le accuse e cercando di ridimensionare gli episodi contestati. La Procura, tuttavia, ha ritenuto che solo una misura restrittiva della libertà personale, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, possa impedire la reiterazione delle condotte persecutorie. Il giudice per le indagini preliminari deciderà nei prossimi giorni se accogliere la richiesta.

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