Anche in una città dinamica, affacciata sul mare e ricca di relazioni quotidiane come Salerno, la solitudine può insinuarsi come una presenza silenziosa e persistente.
A rivelarlo è un’indagine condotta da Unobravo, servizio di psicologia online, che colloca Salerno al settimo posto nella classifica delle città italiane dove il senso di isolamento è più diffuso. Un dato che sorprende, ma che riflette un fenomeno sempre più comune nelle realtà urbane: la disconnessione emotiva che accompagna la vita cittadina, anche in contesti apparentemente ricchi di stimoli.
Salerno tra le città italiane dove ci si sente più soli
Lo studio ha coinvolto oltre 1.500 partecipanti, incrociando le risposte con dati ISTAT e l’analisi delle ricerche online legate alla solitudine. A offrire un approfondimento clinico sul fenomeno è la psicologa Fiorenza Perris, Clinical Director di Unobravo, che propone anche alcune strategie per affrontare il senso di isolamento crescente nelle grandi città.
Secondo i dati raccolti, il 50% degli italiani si dichiara solo nella città in cui vive. Un sentimento particolarmente presente tra i giovani adulti tra i 25 e i 34 anni, fascia in cui il 70% afferma di provare solitudine. Salerno, in particolare, registra una percentuale del 56% di residenti che si sentono soli, a fronte di un 37% di nuclei familiari unipersonali e 24 ricerche online sulla solitudine ogni 100.000 abitanti, per un indice complessivo pari a 5,03 su 10.
Milano guida la classifica nazionale con un punteggio di 6,58, seguita da Genova, Roma, Livorno, Trieste, Bologna e, appunto, Salerno. In fondo alla graduatoria compaiono invece Foggia, Reggio Calabria e Padova, anche se quest’ultima riporta il dato più alto (68%) tra i residenti che dichiarano di sentirsi soli, pur avendo una bassa incidenza di famiglie unipersonali.
L’indagine segnala inoltre che la solitudine non riguarda solo chi vive da solo o è single: il 67% delle persone in coppia dichiara di sentirsi sola, contro il 60% dei single, suggerendo che il senso di disconnessione può colpire anche chi ha una relazione, quando mancano intimità e dialogo. Anche il lavoro da remoto risulta tra le cause principali: il 29% degli italiani lavora da casa almeno part-time e il 26% di questi afferma di sentirsi isolato a causa di ciò.
Secondo la dr.ssa Perris, la solitudine urbana è una condizione spesso invisibile ma impattante: «Conta più la qualità delle relazioni che la quantità. Siamo circondati da persone, ma spesso manca il contatto emotivo reale». Per affrontarla, la psicologa propone tre strategie concrete:
Riconnettersi con la rete familiare e amicale, anche a distanza, attraverso piccoli gesti quotidiani come telefonate o messaggi. Costruire micro-comunità nei contesti di vita, rafforzando i legami con vicini, commercianti o volti noti del quartiere. Inserire nella propria giornata momenti di socialità, ad esempio frequentando spazi di coworking o luoghi pubblici, anche per brevi pause.