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Si finge zio per portare via una bambina da scuola: 61enne condannato a 8 mesi per tentata sottrazione di minore

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Foto di repertorio

Si era presentato all’uscita di una scuola media fingendosi lo zio di una bambina di nove anni, con l’intento di portarla via. L’episodio, risalente al 9 novembre 2018, si è concluso con una condanna a otto mesi di reclusione – pena sospesa – per un 61enne residente a Nocera Inferiore, riconosciuto colpevole del reato di tentata sottrazione di minore.

A stabilirlo è stato il tribunale, che ha tenuto conto dell’esito di una perizia psichiatrica, riconoscendo all’uomo una capacità parziale di intendere e di volere al momento dei fatti come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Si finge zio per portare via una bambina da scuola: condannato

Il tentativo di prelevare la bambina avvenne nei pressi dell’istituto scolastico al termine delle lezioni. L’uomo si avvicinò alla docente responsabile dell’uscita e si presentò come un familiare incaricato di riportare la minore a casa. Tuttavia, l’atteggiamento dell’individuo e l’assenza di una delega scritta suscitarono immediatamente i sospetti dell’insegnante, che decise di trattenere la bambina e di avvisare le forze dell’ordine.

L’intervento tempestivo dei carabinieri permise l’avvio delle indagini, che si concentrarono sull’identificazione del soggetto. Determinante fu la testimonianza della docente, che riconobbe l’uomo attraverso una ricognizione fotografica. Ulteriori riscontri emersero grazie alle testimonianze raccolte nel quartiere e ad altri elementi investigativi che portarono rapidamente all’identificazione del 61enne.

Nei confronti dell’uomo scattò una denuncia a piede libero per il reato di tentata sottrazione di minore. La Procura, alla luce della vicinanza del fatto a un plesso scolastico, valutò un’aggravante, in quanto l’episodio si verificò in un contesto particolarmente delicato per la sicurezza dei minori.

Nel corso del processo, la difesa – affidata all’avvocato Antonello Coppola – ha chiesto una valutazione psichiatrica dell’imputato. La perizia ha evidenziato una condizione di parziale infermità mentale, circostanza che ha influito sulla determinazione della pena, poi sospesa. Il tribunale ha comunque ritenuto sussistenti gli elementi per la condanna, convalidando la gravità dei fatti e la necessità di una risposta giudiziaria.

Nocera Inferiore

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