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Shipping, il Gruppo Gallozzi si espande e rilancia: «Siamo protagonisti dello sviluppo»

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Agostino Gallozzi
Agostino Gallozzi

Il Gruppo Gallozzi rafforza la sua espansione con l’apertura di una sede a Genova e un’alleanza strategica nel Benelux: crescono export, investimenti green e occupazione al porto di Salerno. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Il Gruppo Gallozzi si espande: nuovi investimenti a Salerno

Il Gruppo Gallozzi conferma la sua ascesa nel settore dello shipping, consolidando radici profonde in provincia di Salerno e guardando a mercati sempre più ampi. Il presidente, Agostino Gallozzi, ha annunciato l’apertura di una nuova sede diretta a Genova, definita «la capitale dello shipping italiano», e il rafforzamento della presenza nel Nord Europa grazie a una partnership nel Benelux, con base a Rotterdam.

«Queste mosse – spiega Gallozzi – rientrano in una strategia di crescita che parte da Salerno, ma si confronta con una competizione globale. La sede ligure ci permetterà di presidiare direttamente un hub fondamentale per il mercato marittimo nazionale e mediterraneo, mentre il rafforzamento nel Benelux amplia la copertura in Olanda e Belgio, regioni chiave per i traffici internazionali». Il gruppo conta oggi undici filiali estere, da Cina e Stati Uniti fino al Mediterraneo, e diverse sedi italiane tra cui Parma e Verona, per garantire una capillare presenza sul territorio nazionale.

Crescita economica e investimenti sostenibili

«Il porto di Salerno – ricorda Gallozzi – è la principale infrastruttura per l’internazionalizzazione economica della Campania e della provincia». Nel primo semestre del 2025, il Salerno Container Terminal ha registrato un incremento del 10% del traffico, con un +15,5% nelle esportazioni e 456 navi full-container attraccate.

Sul fronte occupazionale, il gruppo è impegnato in una significativa campagna di assunzioni: «Stiamo inserendo 30 giovani, perlopiù salernitani, di diverse professionalità. Puntiamo anche alla piena parità di genere entro cinque anni, in un settore tradizionalmente maschile». A fine estate arriveranno inoltre nuove macchine portuali, con un investimento da 15 milioni di euro: gru e carri ponte alimentati elettricamente, primo passo verso una transizione green del porto, mirata a creare un’infrastruttura a zero emissioni, abbattendo rumori e inquinamento.

Soddisfazione sindacale e richiesta di confronto

La strategia di espansione è stata accolta con favore dalla Filt Cgil Salerno, che in una nota sottolinea come essa «confermi il ruolo centrale del porto di Salerno nel sistema logistico euro-mediterraneo». Il sindacato invita inoltre a «rafforzare i tavoli di confronto tra istituzioni, imprese e parti sociali per assicurare che gli investimenti portino benefici concreti ai lavoratori e all’economia locale».

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