Crescono le competenze nelle scuole elementari di Salerno: i dati Invalsi segnano +2,4% in Italiano e +3,1% in Matematica. Meno dispersione e più qualità grazie ai fondi dell’Agenda Sud e del Pnrr. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Scuole elementari, Salerno sorprende: piccoli alunni ai livelli del Nord grazie all’Agenda Sud
Si ridisegna la mappa dell’apprendimento in Italia. Le scuole primarie della provincia di Salerno, un tempo tra le più fragili del Mezzogiorno, registrano oggi risultati paragonabili a quelli delle regioni settentrionali. Secondo i più recenti dati Invalsi, i bambini salernitani migliorano in maniera significativa: +2,4% in Italiano e +3,1% in Matematica, superando città come Padova, Bergamo e Torino. Milano resta stabile, mentre Bologna arretra lievemente. Un segnale chiaro: il Sud cresce più rapidamente del Nord e la scuola salernitana diventa simbolo di riscatto e innovazione educativa.
I risultati
Nel dettaglio, il 66,3% degli alunni di quinta elementare ha raggiunto livelli adeguati in Italiano, mentre il 67% mostra solide competenze matematiche. Cresce la qualità dell’apprendimento e diminuisce la cosiddetta dispersione implicita, ovvero la quota di studenti che, pur frequentando, non raggiungono le competenze fondamentali.
Si tratta di un passo avanti storico, reso possibile grazie agli investimenti mirati del Ministero dell’Istruzione e del Merito guidato da Giuseppe Valditara. Con l’Agenda Sud, il Ministero ha puntato sulle aree più deboli, investendo in tempo scuola prolungato, laboratori digitali, formazione dei docenti e spazi di apprendimento innovativi.
L’effetto Agenda Sud
Il piano, in sinergia con il Pnrr, ha trasformato la scuola primaria in un laboratorio di crescita sociale. Nella sola provincia di Salerno, l’Agenda Sud ha destinato oltre 5,4 milioni di euro a 50 istituti, con finanziamenti compresi tra 42mila e 122mila euro. Le risorse hanno permesso di potenziare le mense, ampliare l’orario scolastico e migliorare la didattica.
A beneficiare degli interventi sono stati istituti simbolici come il “Montalcini” e il “Giovi-Ogliara” del capoluogo, insieme alle scuole di Nocera, Sarno, Battipaglia, Vietri, Amalfi e Camerota. Dal capoluogo all’Agro nocerino-sarnese, fino al Cilento e al Vallo di Diano, la rete scolastica salernitana mostra oggi una crescita diffusa e strutturale.
Le nuove sfide
Il divario resta evidente nelle scuole medie e superiori, dove la continuità educativa rappresenta la prossima frontiera. Tuttavia, la base è ormai solida: la scuola primaria campana si sta dimostrando un modello di rigenerazione culturale e formativa. Il progetto ministeriale, infatti, non si è limitato a distribuire risorse, ma ha ridisegnato la struttura educativa del Sud, introducendo un modello di riequilibrio fondato su equità, qualità e inclusione.
