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Screening oncologici, allarme nel Salernitano: oltre 2.000 diagnosi mancate nel 2023

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Immagine di repertorio

In provincia di Salerno, nel corso del 2023, circa 2.300 casi di tumore non sono stati diagnosticati in tempo utile a causa della scarsa partecipazione della popolazione agli screening oncologici gratuiti. A lanciare l’allarme è la Fondazione Gimbe, che in un report dettagliato mette in evidenza un quadro preoccupante per la prevenzione oncologica nel territorio.

Screening oncologici, allarme Salerno: oltre 2mila diagnosi mancate nel 2023

Secondo i dati raccolti, sono stati quasi 600mila i cittadini salernitani invitati a partecipare ai programmi di screening previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), ma solo in 130mila hanno effettivamente aderito all’invito. Si tratta di poco più di un quinto degli aventi diritto. In particolare, oltre 470mila persone hanno ignorato i controlli gratuiti per la prevenzione del tumore alla mammella (mammografia), del collo dell’utero (Pap test) e del colon-retto (ricerca del sangue occulto nelle feci o colonscopia).

Il dato più critico riguarda le donne: circa 285mila non si sono sottoposte agli esami per il tumore al seno e per il carcinoma cervicale. Per il colon-retto, invece, il mancato accesso allo screening ha riguardato circa 138mila persone. Un’assenza massiccia che ha impedito il rilevamento precoce delle patologie, compromettendo la possibilità di avviare per tempo trattamenti terapeutici efficaci.

Le conseguenze sono tangibili: si stima che solo nel Salernitano siano sfuggiti alla diagnosi precoce 423 tumori della mammella, circa 1.000 lesioni precancerose o cancerose della cervice uterina e almeno 870 casi di tumore al colon-retto. Numeri che sollevano interrogativi sul livello di consapevolezza sanitaria della popolazione e sull’efficacia delle campagne informative.

Nonostante un lieve miglioramento registrato su scala nazionale, l’Italia resta lontana dagli standard fissati dall’Unione Europea, che indicano come obiettivo il 90% di copertura degli screening entro il 2025. La situazione nel territorio salernitano conferma le difficoltà strutturali nell’estendere i programmi di prevenzione oncologica a fasce più ampie della cittadinanza.

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