La Federazione Sindacale di Polizia interviene dopo gli scontri del 3 ottobre al porto di Salerno e fa chiarezza: venti agenti feriti durante il corteo per Gaza, denuncia la Fesipol.
Scontri al porto di Salerno, la Federazione Sindacale di Polizia: “Feriti venti agenti, carenza di personale oltre il 30%”
Dopo gli scontri avvenuti il 3 ottobre all’ingresso del porto di Salerno, la Federazione Sindacale di Polizia (Fesipol) è intervenuta per chiarire la propria posizione e fare luce sulle conseguenze dell’episodio che ha visto coinvolte le Forze dell’Ordine durante una manifestazione a sostegno della causa palestinese.
Nel comunicato, la Fesipol sottolinea che la Polizia di Stato e le altre Forze dell’Ordine «da sempre tutelano il diritto di manifestare nel rispetto delle leggi e a salvaguardia della libertà e della proprietà pubblica e privata». Tuttavia, quanto accaduto il 3 ottobre, spiega il sindacato, non avrebbe avuto lo stesso carattere pacifico dei precedenti cortei.
Secondo quanto riferito, una frangia di manifestanti — «probabilmente non salernitani» — avrebbe aggredito gli agenti con il lancio di oggetti contundenti, fumogeni incendiari e perfino sampietrini. Il bilancio parla di circa venti appartenenti alle Forze dell’Ordine feriti, molti dei quali hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. «Alcuni dei nostri colleghi – ha dichiarato il segretario provinciale Giuseppe Califano – dovranno restare lontani dal servizio per settimane, altri per mesi, a causa delle gravi lesioni riportate».
La Federazione ha inoltre espresso rammarico per la mancata solidarietà, finora, da parte di rappresentanti politici e istituzionali locali: «Ci saremmo aspettati – si legge nella nota – un segnale di vicinanza nei confronti dei nostri agenti feriti mentre garantivano il diritto di protesta di tutti».
Infine, la Fesipol ha richiamato l’attenzione sulla carenza di organico che colpisce la Polizia di Stato a Salerno, stimata oltre il 30% rispetto a qualche anno fa, aggravata ora dalle assenze degli agenti feriti. «Come si può garantire sicurezza alla città – conclude Califano – con un organico così ridotto e personale costantemente esposto a rischi e aggressioni?»