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Scarichi abusivi nel Sarno, solo 14 controlli in otto mesi: esplode la polemica a Scafati

Inquinamento fiume Sarno scafati

Il fiume Sarno

Si riaccende la discussione sullo stato del fiume Sarno e dei suoi canali, con particolare attenzione alla questione degli scarichi industriali e alla trasparenza amministrativa. A innescare il dibattito è stato Francesco Carotenuto, capogruppo di Scafati Arancione, che ha diffuso i risultati ottenuti tramite accesso agli atti dopo aver sollecitato il Comune in merito alle verifiche effettuate sulle aziende autorizzate a scaricare nei corpi idrici come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Scarichi abusivi nel Sarno, solo 14 controlli in otto mesi

Secondo quanto emerso dalla documentazione, da gennaio 2025 ad oggi sarebbero stati eseguiti soltanto 14 controlli, un numero che il consigliere giudica del tutto inadeguato rispetto all’elevato numero di imprese potenzialmente coinvolte. «In oltre otto mesi – ha dichiarato Carotenuto – i sopralluoghi sono stati pochissimi. Non bastano a garantire la tutela del territorio e della salute pubblica».

Il consigliere ha inoltre puntato il dito sulle modalità di accesso ai documenti, spiegando che per ottenere le copie è stato necessario il parere del Responsabile della protezione dei dati. «Una prassi discutibile – ha aggiunto – soprattutto se si considera che in passato alcune aziende hanno superato i limiti previsti dalla legge. I cittadini hanno il diritto di conoscere i nomi di chi inquina».

A riportare l’attenzione sugli anni precedenti è stato Gennaro Avagnano, capogruppo di Scafati Rinasce, che ha ricordato come nel 2022 e 2023 diversi controlli portarono alla denuncia di imprese locali e alla costituzione del Comune come parte civile nei procedimenti. «Ad oggi – ha sottolineato – non è chiaro che fine abbiano fatto quei procedimenti giudiziari, né se abbiano prodotto condanne o archiviazioni».

Sulla stessa linea critica si è espresso anche Michele Grimaldi, capogruppo del Partito Democratico, che ha chiesto di investire della questione sia la Procura che la Prefettura. «Occorre fare piena chiarezza – ha affermato – perché la mancanza di trasparenza mina la fiducia dei cittadini e impedisce di contrastare con efficacia l’inquinamento del Sarno».

Il tema, già al centro di numerose battaglie politiche e giudiziarie, torna dunque a scuotere la vita amministrativa di Scafati, con il fiume Sarno ancora una volta simbolo di una delle emergenze ambientali più gravi del territorio campano.

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