Cronaca Salerno, Salerno

Scafati, il Pd denuncia: «Si agisce solo dopo gli allagamenti». Grimaldi e Velardo chiedono un piano di prevenzione

Comune Scafati sciopero
Il Comune di Scafati
Comune Scafati sciopero

I consiglieri del Pd di Scafati, Michele Grimaldi e Francesco Velardo, criticano l’amministrazione per l’assenza di interventi contro gli allagamenti: «Si interviene solo dopo le emergenze, servono piani strutturali di sicurezza idraulica». Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Scafati, il Pd accusa: «Interventi solo dopo gli allagamenti»

«Si interviene solo dopo gli allagamenti, non prima». È dura la denuncia dei consiglieri comunali del Partito Democratico, Michele Grimaldi e Francesco Velardo, che contestano la risposta dell’amministrazione comunale all’interrogazione sulla manutenzione di caditoie e tombini, sulla prevenzione del rischio idraulico e sul consumo di suolo.

Secondo i due esponenti del Pd, il documento di palazzo Mayer non offre una strategia organica ma solo un elenco di azioni «episodiche e reattive». «Abbiamo chiesto di sapere – spiegano – quali fossero le misure concrete per prevenire gli allagamenti. Invece ci è stato risposto con un elenco di interventi sporadici, eseguiti quasi sempre dopo gli eventi meteo. Un approccio emergenziale che non è più accettabile».

Le cifre e la gestione attuale

Dal Comune fanno sapere che il servizio di pulizia e spurgo delle caditoie è stato affidato per un importo complessivo di 91mila euro, e che, in caso di allerta meteo, viene attivato il Centro Operativo Comunale (COC). L’amministrazione segnala inoltre la partecipazione a un bando regionale per l’aggiornamento del Piano di Protezione Civile. Ma per Grimaldi e Velardo i risultati sono insufficienti: «Si spendono quasi 100mila euro l’anno – affermano – eppure Scafati continua a finire sott’acqua a ogni acquazzone. Serve un piano organico di messa in sicurezza del territorio, non interventi tampone».

I punti ancora irrisolti

Dall’interrogazione, inoltre, non sono arrivate risposte su questioni centrali come il consumo di suolo, la realizzazione delle vasche di laminazione e i progetti strutturali di riduzione del rischio idraulico. Un silenzio che, secondo i consiglieri, conferma l’assenza di una visione programmatica nella gestione del territorio cittadino.

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