Franco Mari (AVS) denuncia l’atteggiamento del governo verso lo sbarco di migranti a Salerno: “Perché infliggere ulteriori giorni di navigazione a chi fugge da violenze?”. Lo riporta SalernoToday.
Sbarco di migranti a Salerno, la dichiarazione di Mari (AVS)
“Oggi Salerno ha accolto il quarantesimo sbarco di migranti salvati nel Mediterraneo. Anche questa volta la nostra comunità ha dimostrato, con dignità e senso di responsabilità, di saper rispondere all’emergenza con umanità, accoglienza e solidarietà”. A dichiararlo è Franco Mari, parlamentare salernitano di Alleanza Verdi e Sinistra, che è intervenuto pubblicamente in seguito all’ultimo approdo avvenuto al Molo Manfredi. La nave dell’ONG Solidaire è giunta con 252 persone a bordo, tra cui 98 minori, donne in gravidanza e persone vittime di violenze e maltrattamenti.
Nel suo intervento, Mari ha voluto sottolineare con forza la risposta positiva della cittadinanza e delle istituzioni locali, ma non ha risparmiato critiche all’attuale gestione degli sbarchi da parte del governo. “Ci troviamo di fronte a una condotta istituzionale che pare intenzionata non a semplificare ma ad aggravare ulteriormente la sofferenza di queste persone. Per quale motivo – si chiede Mari – si decide deliberatamente di costringere esseri umani già esausti, traumatizzati e vulnerabili, a proseguire la navigazione per centinaia di chilometri in più, con giorni di viaggio aggiuntivi?”
Il caso della nave Ocean Viking
Il deputato salernitano ha citato, a sostegno della sua denuncia, anche il caso della nave Ocean Viking, alla quale è stato indicato come porto sicuro Livorno, nonostante a bordo vi fossero 53 migranti e nonostante la distanza fosse superiore ai 1000 chilometri rispetto al punto del salvataggio.
“Non si tratta di mere decisioni tecniche – ha continuato Mari – ma di scelte politiche precise, che si traducono in un accanimento amministrativo, in un atteggiamento punitivo che colpisce chi ha già subito ogni tipo di sopruso. È una forma di crudeltà gratuita, ingiustificabile sotto il profilo morale e inaccettabile sul piano umanitario”.
L’intervento di Mari si inserisce in un contesto di tensione crescente sul tema della gestione dei flussi migratori, soprattutto in relazione al ruolo delle ONG e alla strategia del governo in merito all’assegnazione dei porti.