Spari “per gioco” a Sarno: dopo un anno un video dove vengono mostrati due uomini che aprono il fuoco ridendo e scambiandosi l’arma come fosse un gioco diventa virale. Scatta l’indagine dei Carabinieri: due denunce a piede libero e provvedimenti disciplinari per altre cinque persone. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Sarno, spari “per gioco”: due denunciati e cinque sospesi dal lavoro
Un video girato con un cellulare, apparentemente “per scherzo”, ha fatto riesplodere un episodio inquietante avvenuto circa un anno fa nelle montagne di Sarno. Le immagini, diventate virali nelle ultime ore, mostrano due uomini che sparano più volte con una pistola, ridendo e scambiandosi l’arma come fosse un gioco.
Dopo la diffusione del filmato sui social, i Carabinieri di Sarno hanno avviato un’indagine lampo che ha portato a due denunce a piede libero e a provvedimenti disciplinari per cinque persone. Tutti sarebbero dipendenti di una nota azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti, riconoscibili anche dalle divise da lavoro indossate nel video.
La ricostruzione
Secondo la ricostruzione degli investigatori, uno dei presenti si è allontanato dal gruppo, ha estratto una pistola dalla cintola e ha iniziato a sparare più volte, apparentemente in aria ma ad altezza d’uomo. Nella registrazione si sentono almeno tre colpi distinti, accompagnati dalle voci spaventate dei colleghi che assistono alla scena dall’interno di un’auto.
«Questo non sta bene con la testa… ma ce ne vogliamo andare?», grida uno di loro, visibilmente agitato, mentre l’uomo continua a maneggiare l’arma. In un crescendo di tensione, la pistola passa di mano: il secondo operaio la punta scherzosamente verso il compagno e poi verso la vettura dove si trovano gli altri. Solo dopo diversi richiami, l’arma viene riposta nella cintola.
Le immagini
Le immagini, nitide e con volti ben riconoscibili, hanno permesso ai carabinieri di identificare rapidamente i responsabili e procedere alle perquisizioni domiciliari, alla ricerca della pistola. Tuttavia, l’arma non è stata rinvenuta. Parallelamente, anche l’azienda di appartenenza ha avviato una verifica interna per valutare ulteriori misure disciplinari. Le indagini proseguono per accertare la provenienza dell’arma e chiarire se si trattasse di un’arma vera o di una replica.