Sapri perde di nuovo la sua squadra di calcio: ceduto il titolo di Promozione al Real Palomonte. Per una piazza che per decenni ha brillato nel panorama campano e nazionale dei dilettanti, si tratta di un epilogo amaro e difficile da superare in tempi brevi.
Sapri senza calcio: storia di un declino
Sapri dice di nuovo addio alla sua squadra di calcio, chiudendo un capitolo che negli anni aveva regalato emozioni e orgoglio a un’intera comunità. Dai fasti di fine anni ’90 e della prima decade del 2000, il club tirrenico ha vissuto due duri colpi: prima l’esclusione del 2011, ora la cessione del titolo di Promozione.
Il primo strappo risale all’estate di quattordici anni fa, quando, nonostante una salvezza tranquilla in Serie D e otto stagioni consecutive nella quarta serie nazionale, la società fu costretta a rinunciare all’iscrizione per pendenze con la Lega Dilettanti. Seguirono anni di silenzio e tentativi di rinascita, partendo dalle categorie più basse, senza riuscire a ritrovare il fascino e l’entusiasmo di un tempo.
Le ultime tre stagioni
Tre stagioni fa sembrava arrivata la svolta. Sotto la presidenza di Enrico Colella, e con il sostegno della Federcalcio campana, Sapri ottenne il titolo di Eccellenza. Lo Stadio “Covone” tornò a riempirsi come nei giorni migliori. Ma dissidi societari portarono alle dimissioni di Colella e a una retrocessione in Promozione, dove il club è rimasto per due stagioni, centrando due salvezze agevoli.
Il nuovo presidente, Fornaro, aveva più volte lanciato un appello per trovare forze economiche in grado di sostenere il progetto. L’appello, però, è rimasto inascoltato. Così, dopo aver valutato diverse strade, Fornaro ha scelto di cedere il titolo di Promozione al Real Palomonte, dove ricoprirà un ruolo dirigenziale insieme al tecnico Raffaele Del Sorbo, confermato in panchina.
La decisione ha provocato amarezza tra i tifosi, che hanno manifestato il loro disappunto anche con manifesti funebri affissi in città. Ma il calcio, anche nei dilettanti, ha bisogno di risorse economiche che a Sapri, al momento, sembrano mancare o non trovare sostenitori disposti a investirci. Per una piazza che per decenni ha brillato nel panorama campano e nazionale dei dilettanti, si tratta di un epilogo amaro e difficile da superare in tempi brevi.