La protesta contro la chiusura del Punto Nascita dell’ospedale di Sapri non si placa: ieri mattina mercoledì 10 settembre si sono riunite mamme, comitati e cittadini chiedendo risposte all’Asl e alla Regione.
Sapri, protesta contro la chiusura del Punto Nascita: la mobilitazione di comitati e istituzioni
La mobilitazione contro la chiusura del Punto nascite dell’ospedale di Sapri non si ferma. Ieri mattina davanti al presidio del Golfo di Policastro si sono riunite mamme, cittadini e rappresentanti del Comitato di lotta, dando vita a un sit-in carico di tensione e preoccupazione. Luciano De Geronimo, presidente del Comitato, ha parlato senza mezzi termini di «un tritacarne politico», ribadendo che «il diritto alla salute deve essere garantito a tutti e il punto nascite di Sapri non si tocca».
Le posizioni delle istituzioni locali
A sostenere la protesta anche l’amministrazione comunale. «Continueremo a difendere il diritto delle nostre partorienti e la sopravvivenza del presidio ospedaliero – ha dichiarato l’assessore alla Salute del Comune di Sapri, Gerardina Madonna – La Regione Campania ha presentato ricorso al Tar e noi siamo pienamente favorevoli a questa iniziativa».
Le parole rispecchiano la drammaticità della situazione: molte donne al nono mese di gravidanza non sanno ancora dove partorire, vivendo ogni giorno nell’incertezza e senza risposte dall’Asl. Il consigliere provinciale Pasquale Sorrentino ha invece puntato il dito contro l’atteggiamento dell’azienda sanitaria: «Comprendiamo le difficoltà di medici e infermieri, ma sottrarsi al confronto non fa altro che esasperare gli animi. Se non ci saranno segnali concreti, sarà difficile mantenere le persone nei ranghi della legalità».
Una comunità in attesa
Il destino del Punto nascite resta appeso a una decisione che tarda ad arrivare, mentre la comunità di Sapri e dell’intero Golfo di Policastro continua a chiedere con forza garanzie sul diritto alla salute e alla sicurezza delle future mamme.