Il 17 e 18 agosto, Sant’Arsenio si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto per la manifestazione storico-culturale “Il Brigante Tittariello”, un evento che unisce rievocazioni, spettacoli, tradizioni popolari e gastronomia tipica.
L’intera comunità è coinvolta nell’organizzazione, consapevole che il turismo culturale rappresenta una delle principali opportunità di crescita per le aree interne del Vallo di Diano.
La leggenda del Brigante
Il protagonista è Giovan Battista Verricella, detto Tittariello, nato a Sant’Arsenio il 13 ottobre 1611. Spinto dall’estrema povertà, dall’oppressione feudale e dal peso delle tasse, si ribellò diventando un brigante. Il suo obiettivo era liberare il popolo dalle ingiustizie. La reazione delle autorità fu durissima: il Governatore di Citra guidò personalmente le truppe regie contro di lui, mentre Tittariello colpiva le famiglie più influenti dei Casali di Sant’Arsenio. Tra il 1675 e il 1679, una massiccia campagna militare pose fine al fenomeno, segnando la conclusione di quella ribellione sociale.
Un evento che unisce storia e festa
La manifestazione punta a valorizzare la memoria locale con cortei in costume d’epoca, teatralizzazioni, spettacoli pirotecnici e percorsi storici a tema, trasformando la storia in un’esperienza immersiva.
Sebbene abbia anche l’aspetto di una sagra, grazie ai numerosi stand enogastronomici che offriranno piatti tipici del territorio, l’evento è soprattutto un momento di aggregazione e di riscoperta delle radici culturali. È anche un’occasione per rilanciare l’economia e il turismo dell’entroterra cilentano, meritevole di progetti di sviluppo mirati.
Il programma
La due giorni si aprirà con un suggestivo corteo storico per le vie cittadine, arricchito da trombonieri, sbandieratori, giocolieri, cavalieri e musici. Seguiranno il bando di cattura del brigante, messo in scena dalla Pro Loco, e lo scontro a fuoco con armi d’epoca tra briganti e soldati italo-spagnoli, per rivivere in prima persona l’atmosfera di quei tempi.