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Sanità, fondi a rischio all’Asl di Salerno: la Cgil denuncia ritardi e chiede una cabina di regia

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L'Asl di Salerno
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Quasi un milione di euro destinato al potenziamento delle attività ambulatoriali e alla riduzione delle liste d’attesa rischia di restare inutilizzato. A lanciare l’allarme è la Fp Cgil di Salerno, che – come riporta Il Mattino – ha indirizzato una nota al direttore sanitario dell’Asl, Primo Sergianni, denunciando lentezze e incertezze nell’attuazione dei piani finanziati.

Sanità, fondi a rischio all’Asl di Salerno

Secondo il sindacato, il rischio è concreto: 200mila euro derivanti dalla delibera Asl n. 1035 dell’8 luglio 2024 e altri 547.388 euro stanziati con decreto dirigenziale regionale n. 163 del 31 ottobre 2024 non sarebbero ancora stati utilizzati. Le somme, destinate al comparto sanitario non medico, erano state accompagnate da una manifestazione di interesse pubblicata lo scorso dicembre, ma – denuncia la sigla – da allora non sono seguiti atti operativi.

«Si tratta di una beffa per cittadini e lavoratori – afferma Antonio Capezzuto, segretario generale della Fp Cgil Salerno –. Quelle risorse rappresentano una vera boccata d’ossigeno per un sistema sanitario già in difficoltà e per utenti costretti a lunghe attese o al ricorso al privato».

Il sindacato chiede l’attivazione immediata di una cabina di regia che uniformi le procedure tra distretti e ospedali e coordini l’attuazione del Piano operativo aziendale. «Non è solo una questione organizzativa – sottolinea Capezzuto – ma anche di giustizia retributiva. I lavoratori della sanità pubblica continuano a essere tra i meno pagati d’Europa e il rinnovo contrattuale recente non compensa l’inflazione. Almeno questi fondi dovrebbero essere impiegati per riconoscere le prestazioni aggiuntive e valorizzare il personale».

Il rischio, secondo la Fp Cgil, è duplice: da un lato, perdere risorse destinate a migliorare i servizi pubblici; dall’altro, alimentare la sfiducia del personale e dei cittadini verso la sanità locale. «Sarebbe l’ennesimo treno perso – aggiunge Capezzuto – e un passo ulteriore verso la privatizzazione del sistema sanitario».

Il quadro complessivo resta critico: solo per il quarto trimestre, la spesa per prestazioni aggiuntive dei medici ammonta a circa 8,5 milioni di euro, cifra che testimonia la persistente carenza di organico in numerosi reparti. Se la tendenza dovesse proseguire, il 2025 potrebbe chiudersi con un costo complessivo compreso tra i 22 e i 25 milioni di euro, un peso che l’Asl di Salerno dovrà sostenere per garantire la continuità assistenziale e i livelli essenziali di cura.

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