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Catania, 30enne di San Valentino Torio arrestato con 64 chili di cocaina: «Lo facevo per un debito» ma resta in carcere

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Il sequestro

Un 30enne di San Valentino Torio è stato arrestato a Catania dopo essere stato sorpreso con 64 kg di cocaina. Davanti ai giudici si è giustificato: «Non sapevo cosa trasportavo». Il Gip conferma il carcere. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Catania, 30enne di San Valentino Torio arrestato: trasportava droga

«Non sapevo cosa trasportavo, dovevo ripagare un debito». Così si è difeso il 30enne originario dell’Agro nocerino fermato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Catania, dopo essere stato sorpreso con 64 chili di cocaina nascosti nel semirimorchio del proprio camion. L’uomo, arrestato nel corso di un blitz con l’ausilio di un’unità cinofila nella zona industriale del capoluogo siciliano, è comparso davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia, ma il Gip ha disposto la convalida dell’arresto e la custodia in carcere, ritenendo non credibile la versione fornita.

La dinamica del sequestro

Il carico di droga – dal valore stimato sul mercato di oltre 13 milioni di euro – era nascosto tra il fondo e le pedane della merce, in due borsoni neri all’interno del tir. Il controllo delle Fiamme Gialle è scattato sulla base di elementi investigativi già raccolti, e l’intervento ha immediatamente confermato i sospetti. Durante la perquisizione sono stati trovati anche un grammo di hashish e 800 euro in contanti, custoditi nel vano portaoggetti del mezzo.

Le dichiarazioni dell’arrestato: «Mi pagavano 5mila euro»

Davanti al giudice, il 30enne ha ammesso di aver accettato il trasporto in cambio di 5.000 euro, affermando però di ignorare il contenuto dei borsoni. Avrebbe accettato il “lavoro” per ripagare un debito contratto tempo prima, e ricevuto il carico in un distributore tra Salerno e Pontecagnano. Le sue giustificazioni, tuttavia, non hanno convinto il giudice, che ha optato per il mantenimento della custodia cautelare in carcere, presso la casa circondariale di Piazza Lanza a Catania.

Il cellulare sotto la lente degli inquirenti

Gli investigatori della Guardia di Finanza stanno ora analizzando il telefono cellulare dell’uomo, alla ricerca di contatti utili per risalire alla rete criminale che avrebbe organizzato il traffico. L’ipotesi è che la cocaina fosse destinata al rifornimento delle piazze di spaccio campane e siciliane. L’inchiesta è tuttora in pieno sviluppo, con l’obiettivo di individuare i fornitori e ricostruire il percorso della sostanza stupefacente.

Le accuse

Il 30enne è accusato di detenzione e trasporto di sostanze stupefacenti con l’aggravante dell’ingente quantità. Una posizione pesante, considerato il valore della droga e la logistica messa in campo per nasconderla. I prossimi sviluppi dell’inchiesta potrebbero chiarire i legami tra la Campania e la Sicilia nel traffico di cocaina.

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