Salerno

Salvataggio di una Caretta Caretta in Costiera Amalfitana: intervento dei pescatori e degli animalisti

Salvataggio tartaruga Costiera Amalfitana
Salvataggio tartaruga Costiera Amalfitana

Un altro capitolo positivo per la tutela della fauna marina si è scritto ieri in Costiera Amalfitana, quando una tartaruga Caretta Caretta è stata salvata da una rete da pesca grazie alla prontezza dei pescatori locali e al lavoro delle associazioni animaliste. Alle 6:30 di ieri mattina, un esemplare di Caretta Caretta è stato trovato ferito al largo di Maiori da alcuni pescatori che, preoccupati per il suo stato, hanno subito lanciato l’allarme. Il pescatore Costantino Anastasio, insieme al battello “Annamaria Madre”, ha provveduto a trasportare la tartaruga ferita verso Amalfi, dove i volontari dell’associazione Acarbio hanno coordinato il salvataggio.

Un esempio di collaborazione tra pescatori, volontari e istituzioni

Come raccontato dai volontari di Acarbio, il salvataggio della tartaruga è stato reso possibile grazie a una collaborazione ben consolidata nel tempo. Oltre ai pescatori, che hanno agito con prontezza e tempestività, un gruppo di esperti e animalisti ha messo in atto una staffetta di soccorso per garantire il trasporto sicuro della Caretta Caretta fino al Centro di Recupero Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn a Portici. Il supporto fondamentale è arrivato anche dall’Amp Punta Campanella e dall’organizzazione Caretta in Vista.

L’operazione, che ha visto il coinvolgimento anche di Alba Fagnano, presidente dell’organizzazione DEEP, si è conclusa con il trasferimento della tartaruga in un ambiente sicuro dove esperti sono intervenuti per curarla. La tartaruga, affettuosamente chiamata “Arianna”, è ora sotto strette cure e, con un po’ di fortuna, si riprenderà presto dalle ferite e tornerà al mare.

La rete collaborativa per la tutela della fauna marina

Il salvataggio della Caretta Caretta è il risultato di un lavoro di squadra che coinvolge pescatori, volontari e istituzioni scientifiche. Un ruolo fondamentale è stato ricoperto dal biologo marino Domenico Sgambati, che ha lavorato instancabilmente per creare una rete di collaborazione tra enti locali, associazioni e persone impegnate nella protezione della fauna marina. Questa rete, costruita negli anni, è riuscita a dar vita a un’operazione tempestiva e ben coordinata, segno dell’importanza della cooperazione tra tutti gli attori coinvolti nella tutela del nostro mare.

Con il supporto delle cure ricevute al centro di recupero, la speranza è che Arianna possa presto ritornare al suo habitat naturale, contribuendo così a mantenere viva la popolazione delle tartarughe marine in Costiera Amalfitana e nel Mediterraneo. Il salvataggio è anche un segno positivo dell’efficacia delle azioni di sensibilizzazione e protezione che, passo dopo passo, stanno rendendo sempre più sicuri i nostri mari per le specie in pericolo.

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