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Salerno, udienza tesa alla Corte d’Assise: la testimonianza di Annamaria Vacchiano scuote il processo

Marzia Capezzuti indagini
Marzia Capezzuti
Marzia Capezzuti

Secondo quanto riportato dal Mattino, si è svolta ieri una delle udienze più delicate del processo per l’omicidio di Marzia Capezzuti, la giovane scomparsa tra il 7 e l’8 marzo 2022 e ritrovata senza vita il 25 ottobre dello stesso anno in un casolare abbandonato nella zona della Festola. A rendere la giornata particolarmente complessa è stata la deposizione di Annamaria Vacchiano, figlia di Barbara Vacchiano e sorella di Stefano, entrambi coinvolti nella vicenda, e testimone ritenuta centrale nell’impianto accusatorio.

Salerno, udienza tesa alla Corte d’Assise: la testimonianza di Annamaria Vacchiano

La donna ha ripercorso davanti alla Corte d’Assise di Salerno quanto già riferito agli inquirenti durante le indagini preliminari, confermando episodi e circostanze che, secondo l’accusa, avrebbero segnato le ultime settimane di vita della vittima. In aula ha dichiarato di essere stata presente quando Marzia sarebbe stata costretta, da Barbara Vacchiano, a ingerire il mozzicone di una sigaretta, episodio riportato in precedenza agli investigatori. La testimone ha mostrato una forte tensione emotiva, alternando momenti di fermezza a fasi di evidente difficoltà durante il controesame.

Un passaggio centrale della deposizione ha riguardato la videochiamata ricevuta dal fratello, all’epoca minorenne e già condannato in un procedimento connesso. Annamaria Vacchiano ha riferito che il giovane, mimando un gesto di strangolamento e muovendo soltanto le labbra, le avrebbe descritto le modalità dell’uccisione di Marzia. Secondo il racconto riportato in aula, la sera del 7 marzo 2022 la vittima sarebbe stata condotta nella zona appartenuta al nonno, dove era presente una roulotte, e lì sarebbe stata strangolata. Il giorno successivo, ha aggiunto la testimone, il corpo sarebbe stato trasportato da Barbara e Damiano Noschese a bordo di un furgone e abbandonato nel casolare in cui sarebbe poi stato scoperto.

Durante la deposizione, la Corte ha sospeso la seduta in più occasioni per consentire alla testimone di riprendere fiato dopo momenti di forte commozione, soprattutto mentre rispondeva alle domande degli avvocati Giuseppe Russo e Luigi Capaldo, difensori degli imputati. Annamaria Vacchiano ha inoltre ricordato agli inquirenti, già nelle prime audizioni, l’ambiente familiare da cui si era allontanata da tempo, descrivendo una condizione caratterizzata da tensioni e da comportamenti che, a suo dire, avevano creato timori anche tra i fratelli.

Al termine dell’udienza, uno dei legali di parte civile, l’avvocatessa Carmela Landi, ha raccontato di essersi avvicinata alla testimone nel momento in cui aveva lasciato l’aula in lacrime, per rassicurarla e permetterle di continuare la deposizione. La Corte proseguirà ora con le prossime tappe del dibattimento, chiamata a valutare le testimonianze e i riscontri investigativi raccolti nel corso delle indagini.

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