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Salerno, falsa procura per incassare risarcimento: condannata avvocatessa

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L’avvocatessa Rosaria Staiano è stata condannata a un anno e due mesi per aver incassato 1.550 euro con una falsa procura a Salerno. La truffa è stata scoperta grazie alla denuncia della vittima. Lo riporta Il Mattino.

Salerno, truffa per incassare risarcimento: condannata avvocatessa

Si è concluso con una condanna il processo a carico dell’avvocatessa Rosaria Staiano, accusata di essersi appropriata indebitamente di 1.550 euro destinati a un suo assistito, Enricomaria Buonocore, quale risarcimento danni per un incidente stradale. Per ottenere il denaro, la professionista avrebbe presentato una falsa procura speciale all’incasso, inducendo così in errore la compagnia assicurativa Generali.

A stabilire la responsabilità dell’imputata è stato il giudice monocratico Giuseppe Ferruccio della prima sezione penale del Tribunale di Salerno, che ha condannato Staiano a un anno e due mesi di reclusione, con sospensione condizionale subordinata al pagamento della provvisionale di 1.200 euro alla parte offesa. Il risarcimento integrale dei danni dovrà essere stabilito in sede civile.

Il raggiro: finta delega e falso notaio

Secondo quanto emerso in dibattimento, l’avvocatessa avrebbe confezionato una delega all’incasso apparentemente firmata da un notaio, ma che si è rivelata falsa. Il nome indicato era quello del notaio Ermanno Buonocore, ma l’uomo era in pensione dal 2017 e lo studio notarile risultava chiuso da anni.

Grazie a quella documentazione contraffatta, nel settembre 2019 la compagnia Generali effettuò un bonifico da 1.550 euro, dei quali 350 euro indicati come onorario. L’intera somma finì sul conto dell’imputata, senza che il legittimo beneficiario ricevesse nulla.

Le conseguenze legali

La truffa è stata scoperta grazie alla denuncia presentata da Buonocore, assistito dall’avvocato Damiano Cardiello, che si è costituito parte civile. Il giudice ha disposto anche la trasmissione degli atti alla Procura per valutare la posizione di un’altra avvocatessa, alla luce di quanto emerso durante una delle udienze.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni, ma intanto il verdetto di primo grado segna un importante precedente in tema di responsabilità professionale e truffa documentale.

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