Cronaca Salerno, Salerno

Truffa sui bonus edilizi: 7,5 milioni di euro e otto indagati, chiusa l’inchiesta a Salerno

Immagine di repertorio

La Procura di Salerno ha chiuso l’inchiesta su una maxi truffa da 7,5 milioni di euro legata ai bonus edilizi: otto indagati per frode fiscale e false fatture. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2020 e il 2023, anni in cui sarebbero state simulate attività di ristrutturazione mai eseguite, con l’obiettivo di ottenere indebiti vantaggi fiscali.

Bonus edilizi, truffa da 7,5 milioni: otto indagati nell’inchiesta della Procura di Salerno

Un presunto sistema di frode fiscale, costruito attorno ai bonus edilizi, avrebbe generato crediti d’imposta per 7,5 milioni di euro. È quanto emerso dall’indagine coordinata dalla Procura di Salerno, che ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a otto persone accusate, a vario titolo, di truffa aggravata ai danni dello Stato ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2020 e il 2023, anni in cui sarebbero state simulate attività di ristrutturazione mai eseguite, con l’obiettivo di ottenere indebiti vantaggi fiscali.

Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, sono partite dall’analisi di alcune imprese della provincia di Salerno che avevano monetizzato o ceduto a terzi crediti d’imposta relativi agli incentivi per l’edilizia. Tra queste, una società con sede fiscale a Firenze, ma operante in sublocazione a Pellezzano, è risultata priva di reale attività: nessuna insegna, nessun dipendente, e nessun adempimento tributario. Proprio da lì sarebbe partito il flusso di crediti fittizi generati attraverso l’uso distorto di Bonus Facciate ed Ecobonus.

Il meccanismo della frode

Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle, la società in questione avrebbe commercializzato crediti d’imposta inesistenti, maturati grazie alle agevolazioni fiscali per interventi mai realizzati. Il Bonus Facciate, previsto per il recupero e restauro degli esterni degli edifici, garantiva una detrazione del 90% delle spese per i lavori eseguiti nel 2020 e nel 2021, e del 60% per quelli del 2022. L’Ecobonus, invece, consentiva di ottenere agevolazioni fino al 75% per interventi di efficientamento energetico.

In realtà, le indagini hanno dimostrato che gli immobili indicati nei contratti di locazione non avevano mai subito lavori di ristrutturazione, restyling o miglioramento energetico. In molti casi, i proprietari non erano nemmeno a conoscenza della registrazione dei contratti presso l’Agenzia delle Entrate, e gli immobili non erano mai stati realmente occupati dai locatari. Le società coinvolte, spesso prive di mezzi e struttura operativa, avevano emesso in pochi mesi fatture per diversi milioni di euro, documentando interventi mai iniziati.

Le accuse e lo schema del raggiro

Gli otto indagati avrebbero ingannato l’Agenzia delle Entrate, comunicando falsamente l’avvenuta esecuzione dei lavori e cedendo i crediti derivanti dai bonus fiscali a soggetti terzi. In questo modo, i crediti sarebbero stati inseriti nel cassetto fiscale dei cessionari, diventando immediatamente monetizzabili e utilizzabili. Per i due rappresentanti legali della società principale è scattata anche l’accusa di emissione di false fatture.

Il sistema, ricostruito dagli investigatori, seguiva uno schema collaudato: individuare aziende in crisi o inattive da utilizzare per creare fittizi debiti d’imposta; sostituire gli amministratori con prestanome; emettere fatture per operazioni mai eseguite, simulando l’avvio di cantieri e l’esecuzione di lavori edilizi; generare i crediti d’imposta fasulli da utilizzare o rivendere, arrivando infine alla fase di compensazione. La somma complessiva dei crediti contestati supera i 7,5 milioni di euro. Gli indagati potranno ora chiedere di essere ascoltati prima della richiesta di rinvio a giudizio.

comune di salernosuperbonus

Ultime notizie