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Salerno, chiuse le indagini: 13 indagati per sparatorie e aggressioni nel quartiere Matierno

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Polizia di Stato
Polizia di Stato

Sparatorie, minacce e aggressioni nel quartiere Matierno di Salerno: chiuse le indagini preliminari, 13 indagati tra cui Irno e Pietrofesa. Nel mirino anche l’aggressione a carabinieri e poliziotti. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Salerno, 13 indagati per sparatorie e aggressioni a Matierno: chiuse le indagini

Sono tredici le persone indagate nell’ambito delle indagini sugli episodi di violenza avvenuti a Matierno tra settembre 2023 e febbraio 2024. Il procedimento, coordinato dal pm Francesca Fittipaldi, riguarda una lunga scia di minacce, colpi d’arma da fuoco e ritorsioni culminate in una vera e propria sommossa contro le forze dell’ordine.

I principali indagati sono Giuseppe Pietrofesa e Alfonso Irno, già arrestati lo scorso giugno. Il primo deve rispondere di tentato omicidio e possesso illegale di armi, il secondo di detenzione di armi e minacce aggravate. Attorno a loro, altri indagati avrebbero favorito i familiari nel sottrarsi alle indagini o coperto le loro azioni.

Gli episodi contestati

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 15 settembre 2023 Alfonso Irno avrebbe sparato contro l’abitazione dei Pietrofesa. Poche ore dopo, Giuseppe Pietrofesa, con l’assenso dei familiari, avrebbe risposto aprendo il fuoco contro Irno: quattro colpi diretti al volto, uno dei quali lo colpì all’addome, causandogli gravi ferite.

Nel provvedimento di chiusura indagini si cita anche il comportamento della moglie e della figlia di Irno, Annunziata Vitolo e Mariangela Irno, accusate di aver fornito false dichiarazioni ai carabinieri per depistare le indagini. Un ulteriore episodio si registra nel febbraio 2024, quando Alfonso Irno, in un bar di Matierno, avrebbe puntato una pistola contro Saverio Falcone, sparando alcuni colpi in aria. Poche ore dopo, Falcone avrebbe tentato di vendicarsi esplodendo un colpo contro Irno, che però colpì accidentalmente un terzo uomo intervenuto per separarli.

La sommossa contro carabinieri e poliziotti

Gli episodi, citati anche nella relazione del ministro dell’Interno al Parlamento sulle attività della Dia, culminarono con una violenta aggressione a carabinieri e poliziotti. Durante un controllo nell’abitazione degli Irno, padre e figlio si scagliarono contro le forze dell’ordine: otto agenti rimasero feriti e dovettero ricorrere a cure mediche.

I collegamenti e le accuse aggiuntive

Altri cinque indagati – Giovanni Luzzi, Daniele Abate, Armando Mastrogiovanni, Donato Bernardo Criscuoli e Santo Pecoraro – sono accusati di aver comunicato dal carcere tramite telefoni cellulari con Irno e Pietrofesa. Secondo la Procura, l’obiettivo era il controllo del territorio di Matierno, conteso da figure di rilievo della criminalità locale. Ora gli indagati, assistiti dai rispettivi avvocati, hanno venti giorni di tempo per presentare memorie difensive, documenti a discarico o richiedere interrogatori.

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