Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno e condotte dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Battipaglia, hanno consentito di delineare un sistema di gestione contabile incentrato sull’emissione e sull’utilizzo di fatture relative a operazioni ritenute inesistenti.
Le società coinvolte, secondo la ricostruzione investigativa, sarebbero riconducibili a un medesimo nucleo familiare e sarebbero state costituite o mantenute operative con lo scopo di generare vantaggi fiscali indebiti, tramite compensazioni di crediti inesistenti o non spettanti e mediante la richiesta e l’ottenimento di contributi pubblici.
L’importo complessivo delle operazioni contestate supera gli 11 milioni di euro. Le contestazioni riguardano violazioni fiscali e tributarie rilevanti, come il mancato versamento dell’IVA dovuta, la compensazione indebita di crediti d’imposta e la percezione non legittima di fondi pubblici destinati a programmi regionali e statali. Tra questi, sono richiamati interventi cofinanziati nell’ambito del Programma Operativo Regionale Campania FESR 2014-2020 e altre misure agevolative rivolte allo sviluppo aziendale.
L’esito dell’attività investigativa ha portato alla segnalazione alla Procura di sette persone fisiche e sei società. Ai soggetti coinvolti vengono contestati, a vario titolo, i reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento di imposte, compensazione indebita di crediti e truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche. Il sequestro preventivo è stato quantificato come corrispondente al profitto illecito ritenuto derivante dalle condotte oggetto di indagine.
In una nota diffusa dagli uffici della Procura si evidenzia che le misure adottate rappresentano una fase del procedimento e sono soggette a eventuale impugnazione. Le accuse contestate saranno sottoposte al giudizio nelle fasi successive, nel rispetto delle garanzie processuali previste dall’ordinamento.
L’operazione si inserisce nel quadro delle attività di contrasto alle frodi fiscali e all’uso improprio di risorse pubbliche, ambiti considerati prioritari per la tutela della legalità economica e della concorrenza tra imprese.