Nel giorno dell’82° anniversario dello Sbarco alleato, Eduardo Scotti rilancia in Comune la proposta di un Museo a Salerno. Ipotesi Stazione Hadid o Parco dunale. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Salerno, Scotti rilancia il Museo dello Sbarco: “Un luogo come Caen”
Nel giorno in cui ricorrevano gli 82 anni dallo sbarco alleato a Salerno, la città torna a discutere della necessità di un Museo dello Sbarco, un luogo che raccolga e tramandi la memoria di uno degli eventi più significativi della Seconda guerra mondiale.
L’audizione in Comune
L’occasione è stata l’audizione del giornalista Eduardo Scotti davanti alla commissione Annona e Turismo. Ideatore con Peppe Natella del Salerno Day, dal 2012 appuntamento che ogni anno rievoca l’operazione Avalanche con spettacoli, musica e testimonianze, Scotti ha ribadito l’urgenza di dotare la città di una struttura stabile: «È l’unica occasione in cui si rievoca lo sbarco – ha spiegato – ma Salerno merita un museo vero. Ho ricordato due proposte: una struttura in vetro e acciaio alla Stazione marittima, lanciata nel 2021 da Andrea Annunziata, oppure il parco dunale tra Marina d’Arechi e via Wenner, proposta da Mimmo De Maio. Un modello di riferimento potrebbe essere il memoriale di Caen, che unisce mostra permanente e convegni».
Una rete museale da completare
Attualmente, il Museo dello Sbarco e Salerno Capitale inaugurato nel 2012 in via Clark è chiuso perché la sede non rispetta gli standard di sicurezza. Eppure, nel marzo 2023 il Comune ha firmato un protocollo per la creazione di una rete di 15 musei, a cui lo stesso museo dovrebbe aderire. Manca, però, la firma definitiva per l’accreditamento.
Le voci dei consiglieri
«Un Museo dello Sbarco la città di Salerno deve averlo – ha dichiarato Tonia Willburger, vicepresidente della commissione –. Intanto va riconosciuto a Scotti il merito del lavoro con le scuole e del Salerno Day, un vero museo immateriale». Sulla stessa linea il presidente della commissione Pasquale Criscito: «È inconcepibile che chi viene a visitare il cimitero inglese non trovi un Museo dello Sbarco. Salerno ha bisogno di un luogo fisico di memoria e riflessione».