Il sostituto procuratore Morris Saba ha chiesto l’archiviazione per le due dottoresse indagate per il decesso di Renato Castagno, 37enne di Mariconda, morto lo scorso marzo a causa di un malore improvviso che lo ha colto nel carcere di Salerno. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Salerno, morto in carcere per un malore: escluse responsabilità dei medici
A finire nel registro degli indagati la dottoressa di turno in carcere quel giorno che ha gestito l’emergenza e le fasi successive al malore e la dirigente del servizio sanitario penitenziario. Per loro erano stati ipotizzati i reati di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.
In seguito ai veri accertamenti e all’esame autoptico sono stati esclusi profili di responsabilità penale da parte delle indagate in relazione al decesso di Renato Castagno, 37enne di Mariconda. Secondo i periti, la “macchina sanitaria” del carcere ha attuato la procedura corretta.
La morte del detenuto, che già aveva avuto due ictus e soffriva di cardiomiopatia ipertrofica e ipertensione cronica, è stata causata da un «tamponamento cardiaco» dovuto alla rottura improvvisa dell’aorta. Una ricostruzione che non convince i familiari, intenzionati a opporsi all’archiviazione.