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Salerno, il primario del Ruggi replica al servizio di Rai 3: “Nomina per merito, non per politica”

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Ospedale Ruggi di salerno
Ospedale Ruggi di salerno

Dopo il servizio di “Far West” su Rai 3, il professor Giuseppe Laurelli, primario di Ginecologia al Ruggi di Salerno replica in una lunga lettera aperta: “Diffamazione e superficialità. Ho vinto il concorso con titoli e risultati clinici concreti”. Lo riporta SalernoToday.

Salerno, il primario del Ruggi replica al servizio di Rai 3

Dopo la messa in onda del servizio della trasmissione FarWest di Rai 3, che ha puntato i riflettori sulla gestione sanitaria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi d’Aragona”, è arrivata la replica durissima del professor Giuseppe Laurelli, primario dell’UOC di Ginecologia e Ostetricia.

In una lettera aperta, Laurelli respinge con fermezza ogni accusa, definendo il servizio come “un attacco ingiusto, pieno di mistificazioni, senza confronto né verifica dei fatti”. Il medico rivendica la propria nomina attraverso concorso pubblico, sottolineando che a garantirgli l’incarico sono stati titoli, curriculum ed esito del colloquio, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, che nel 2022 ha tolto la discrezionalità alla Direzione Generale in fase di nomina.

“Risultati concreti, non propaganda”

Il primario elenca con precisione i risultati conseguiti in appena un anno e mezzo:

  • Riduzione dei tagli cesarei primari dal 44% al 30%,

  • Introduzione di linee guida cliniche e ostetriche,

  • Crescita esponenziale dei trattamenti per carcinoma ovarico, passati da 2 casi del 2023 a 23 nel 2024.

“Abbiamo risposto adeguatamente al 30% dei casi stimati in provincia. Donne a basso reddito e migranti hanno ora accesso a cure oncologiche dignitose, senza dover emigrare”, scrive Laurelli.

“Attacchi strumentali da ex colleghi sotto procedimenti disciplinari”

Il professore accusa apertamente i due medici intervistati dalla trasmissione di essere figure “prive di credibilità”, dimessesi non per pressioni ma perché coinvolti in gravi procedimenti disciplinari: uno per gestione privatistica del reparto con numeri anomali sui tagli cesarei, l’altro per presunti errori chirurgici e manomissioni di cartelle cliniche. “Quei medici erano sostenuti da ambienti politici e sindacali contrari alla mia nomina, che è invece frutto di merito e trasparenza”, afferma.

“Il servizio ha superato ogni limite: attendo risposte dal servizio pubblico”

Laurelli chiude con un appello diretto alla responsabilità del servizio pubblico, chiedendo rigore, verifica e rispetto della verità: “Non mi sono rivolto alla magistratura solo per rispetto dell’istituzione sanitaria che rappresento. Ma ora che si è superato ogni limite, non posso tacere”.

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