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Salerno, polemica sulla nomina della compagna di De Luca: la dirigente Cantisani si designa presidente della commissione di gara

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Il Comune di Salerno

È bufera a Palazzo di Città dopo la determina con cui l’architetta Maria Maddalena Cantisani, dirigente del Comune di Salerno e compagna del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, si è autonominata presidente della commissione giudicatrice di un concorso pubblico. Il bando in questione, finanziato con circa 9.750 euro dalla Regione Campania e per la restante parte – circa 26 mila euro – dall’amministrazione comunale, ha riacceso il dibattito politico cittadino sul rapporto tra incarichi pubblici e legami personali.

Salerno, polemica sulla nomina della compagna di De Luca

A sollevare la questione è la vicepresidente del consiglio comunale di Salerno, Claudia Pecoraro (Movimento 5 Stelle), che pur riconoscendo la legittimità formale dell’atto, ne contesta apertamente l’opportunità. “Non si tratta di un illecito – ha dichiarato – ma di un atto profondamente inopportuno, che evidenzia l’ennesima saldatura tra potere amministrativo e relazioni personali, in un contesto che appare sempre più chiuso e autoreferenziale, lontano dai principi di trasparenza”.

L’esponente dell’opposizione ha puntato il dito contro quella che definisce una “trasformazione delle istituzioni pubbliche in una dependance politico-familiare”, evidenziando come la compagna dell’ex sindaco di Salerno e attuale governatore della Campania venga nominata garante imparziale in una procedura finanziata in parte proprio dall’ente regionale guidato dallo stesso De Luca. “Non è un problema di forma – ha spiegato Pecoraro – ma di sostanza democratica. Salerno non è la corte personale di nessuno, né una stanza privata dove si assegnano ruoli e incarichi sulla base di legami affettivi o fedeltà politica”.

La vicepresidente del consiglio ha inoltre denunciato quello che definisce “un sistema consolidato di potere”, espressione di un modello gestionale che, secondo l’accusa, favorirebbe un ristretto circuito di relazioni personali a discapito della meritocrazia. “È ora di rompere il silenzio e mettere fine a questa gestione padronale delle istituzioni. Non possiamo più accettare che l’interesse pubblico venga subordinato a logiche personali che si muovono indisturbate tra le scrivanie pubbliche e le sfere private”.

Infine, Pecoraro ha lanciato un appello a tutte le forze politiche e ai cittadini affinché si vigili sulla correttezza delle procedure amministrative: “Chi crede nei valori costituzionali, nella separazione dei poteri e nella libera competizione delle idee, non può ignorare situazioni come questa. Non basta affermare che un atto è legittimo: occorre chiedersi se è anche giusto. E la risposta, per noi, è no. Continueremo a denunciare ogni commistione tra interessi privati e incarichi pubblici. Non ci fermeremo”.

Al momento non sono giunte repliche ufficiali da parte dell’amministrazione comunale o dalla Regione Campania. La vicenda resta aperta e al centro del dibattito politico cittadino.

Vincenzo De Luca

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