Un durissimo atto d’accusa contro l’amministrazione comunale di Salerno arriva dalla vicepresidente del Consiglio comunale, Claudia Pecoraro, esponente del Movimento 5 Stelle, che in una nota denuncia una situazione di “immobilismo” e “perdita di controllo del territorio”, elementi che, a suo dire, starebbero “divorando la città”.
Salerno, Pecoraro (M5S): “La città è ferma e senza guida”
La rappresentante pentastellata parla di un capoluogo “soffocato dal degrado e dall’assenza di prospettiva”, raccogliendo le voci di disagio provenienti da cittadini e operatori economici. “Ogni giorno – spiega Pecoraro – ricevo segnalazioni da commercianti e residenti esasperati, stanchi, arrabbiati, disillusi. Tutti descrivono la stessa immagine: una città piegata e abbandonata, dove il commercio muore, le strade si degradano e la povertà avanza”.
Nel suo intervento, la vicepresidente lega la crisi cittadina a una gestione amministrativa definita “inerte e autoreferenziale”, che avrebbe smarrito il contatto con la realtà quotidiana. “L’immobilismo e la mancanza di controllo del territorio stanno consumando Salerno – afferma – e questo declino rischia di diventare irreversibile se non si cambia rotta”.
Particolare attenzione è riservata all’evento “Luci d’Artista”, che, secondo Pecoraro, rappresenta il simbolo di una politica “basata sull’apparenza”. “Le luminarie attirano visitatori ma non generano un beneficio reale e diffuso – osserva –. È un’illuminazione che resta in superficie, lasciando nell’ombra i problemi profondi della città”.
Non manca un passaggio diretto contro l’attuale assetto politico e amministrativo. “Il sistema De Luca ha esaurito la sua spinta – prosegue Pecoraro –. Ha trasformato una comunità viva e laboriosa in un territorio stanco e disilluso, dove l’ascolto è scomparso e le persone sono diventate invisibili. Salerno merita molto di più”.
Infine, l’esponente del M5S sollecita un “cambio di metodo e di visione” per ricostruire un dialogo reale tra istituzioni e cittadinanza. “Serve una politica che torni tra la gente – conclude –. Bisogna creare tavoli di ascolto con cittadini, imprese, professionisti e associazioni, perché una città non si governa chiudendosi nei palazzi, ma aprendosi al confronto e alle proposte. Solo così Salerno potrà ritrovare la sua identità e la sua speranza”.








