Polemiche a Salerno dove centinaia di scatoloni contenenti mascherine per il Covid sono stati trovati all’interno del parco ex Salid, tra le vecchie fornaci dello stabilimento dismesso. A diffondere le immagini è stata la pagina social Figli delle chiancarelle, che ha mostrato come il materiale, destinato alle scuole della provincia, sia lì abbandonato da anni.
Salerno, mascherine per il Covid abbandonate nell’ex Salid
Gli scatoloni, riportanti il logo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, erano stati inviati ai centri territoriali per essere poi smistati negli istituti scolastici della provincia. In totale si tratterebbe di decine di migliaia di dispositivi, che in piena emergenza pandemica avrebbero dovuto garantire protezione a studenti e personale scolastico. Tuttavia, quelle mascherine non sono mai arrivate a destinazione e sono rimaste accatastate in un luogo in stato di abbandono e privo di sorveglianza.
Il ritrovamento solleva più di una domanda sulla gestione delle forniture durante la pandemia e sulla mancata distribuzione di materiale che avrebbe dovuto supportare il sistema scolastico in un momento di grande emergenza. In merito è stata avviata un’indagine da parte della Polizia municipale.
La denuncia di Claudia Pecoraro
In merito alla vicenda è intervenuta anche l’avvocato Claudia Pecoraro, vicepresidente del Consiglio Comunale di Salerno e consigliera Comunale del movimento Cinque Stelle. “Oggi l’ex SALID, cuore verde della nostra città e simbolo delle potenzialità culturali e sociali che Salerno potrebbe esprimere, appare ancora una volta abbandonato, trascurato e degradato.” denuncia.
“L’ultimo, incredibile ritrovamento – scorte di mascherine chirurgiche destinate alle scuole nel 2022, abbandonate e lasciate all’aperto tra le vecchie fornaci – è la fotografia più cruda della gestione fallimentare del Sistema De Luca. Un simbolo di spreco di risorse pubbliche, di incuria e di assenza totale di controllo. Chiediamo spiegazioni immediate sul perché questi beni siano stati abbandonati in questo modo, e responsabilità chiare nei confronti di chi ha permesso tutto ciò.” aggiunge.
“Le fornaci storiche versano in rovina, i viali e le aiuole sono invasi da erbacce, i cestini traboccano di rifiuti e alcune zone sono addirittura interdette al pubblico per ragioni di sicurezza. Zone scarsamente illuminate e abbandonate favoriscono il degrado sociale e la percezione di insicurezza. Un parco, che dovrebbe essere luogo di cultura, socialità e verde per tuttə, è oggi simbolo di disorganizzazione e abbandono.” prosegue.
“Io vedo un’altra Salerno. Una città in cui l’ex SALID torni a essere uno spazio vivo e accogliente, dove bambinə possano giocare tra prati curati, giovani possano incontrarsi in aree sociali sicure, artistə possano dare vita a laboratori e mostre, e la cittadinanza possa godere di cultura e verde che non siano solo occasioni effimere.”
“Come ho sempre sostenuto, “il bene comune non si affida al caso, si costruisce con cura e partecipazione di tuttə”. Ecco perché non possiamo più tollerare che il degrado diventi normalità. La nostra amministrazione deve capire che cultura, verde e socialità non sono semplici parole, ma diritti fondamentali di ogni cittadinə e pilastri di una città che vuole davvero guardare al futuro. Chiedo con forza interventi immediati: bonifica dell’area, manutenzione costante, apertura e valorizzazione delle fornaci storiche, gestione dei rifiuti e programmazione di attività culturali e sociali regolari. Salerno merita di più, Salerno può essere molto di più.” conclude.