Il Salerno Letteratura Festival ha chiuso la sua prima giornata con un entusiasmo palpabile e una grande partecipazione. L’evento, che segna la sua edizione 2025, ha portato numerosi appassionati e lettori a riflettere su tematiche complesse e stimolanti. Il tema dell’edizione, “In faccia ai maligni e ai superbi. Letteratura come contropotere“, scelto dagli organizzatori Gennaro Carillo, Paolo Di Paolo e Daria Limatola, ha centrato l’obiettivo di sollevare dibattiti sulla forza della letteratura nel contrastare i poteri dominanti e le ingiustizie sociali.
Un programma ricco di contenuti e incontri
La giornata è stata segnata da una varietà di incontri che hanno visto la partecipazione di alcuni dei più illustri intellettuali, scrittori e pensatori del panorama culturale italiano e internazionale. Il festival ha ospitato una serie di conferenze, letture e riflessioni sui temi della storia, della politica, della scienza e della narrativa.
Tra gli eventi più rilevanti della giornata, l’incontro inaugurale con Carlo Galli ha trattato temi di grande attualità, mentre Aldo Schiavone ha offerto una panoramica sulla storia e il suo impatto sulla società moderna. Pierluigi De Felice ha discusso della scienza, Laura Suardi ha approfondito il ruolo del classico nella cultura contemporanea, e Melania G. Mazzucco ha tenuto la prolusione dell’evento, offrendo una visione unica della scrittura e della cultura.
La Sezione Ragazzi e il futuro della letteratura
Anche la Sezione Ragazzi ha avuto una parte fondamentale nella giornata, con l’incontro di Daria Limatola, presidente dell’associazione Duna di Sale, che ha promosso il coinvolgimento dei giovani lettori in attività di lettura e riflessione. “La letteratura deve essere un faro per il futuro dei giovani,” ha affermato Limatola, sottolineando l’importanza di educare le nuove generazioni al pensiero critico e alla lettura come strumento di libertà.
Roy Chen e il significato di “essere uno scrittore israeliano”
Un momento particolarmente toccante si è avuto durante l’incontro con Roy Chen, scrittore israeliano autore del libro Il grande frastuono. Paolo Di Paolo ha intervistato Chen, esplorando il peso di essere uno scrittore israeliano e il suo impegno per la pace. “Ogni giorno dobbiamo chiederci cosa abbiamo fatto per la pace“, ha detto Chen, raccontando la sua esperienza di lettura di autori palestinesi per favorire la comprensione reciproca tra i popoli.
La riflessione di Chen è stata profonda e coinvolgente, con una speranza finale che Israele possa diventare un paese accogliente e cosmopolita, come la Germania, che ha fatto i conti con il proprio passato e ha creato una nuova società.