Nel Salernitano la dispersione scolastica non è più un destino scritto. Il dossier 2025 dell’Ufficio scolastico regionale della Campania traccia un quadro inedito per la città di Salerno e per l’intera provincia: 856 studenti sono stati recuperati in tre anni grazie a una strategia capillare di prevenzione e intervento precoce. Un risultato che segna una svolta per il territorio, storicamente tra i più colpiti dal fenomeno dell’abbandono scolastico come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Salerno e provincia, la scuola riparte: 856 studenti recuperati
Nel dettaglio, i dati mostrano una riduzione consistente in tutti gli indicatori principali. Gli studenti del biennio delle superiori non ammessi agli scrutini finali per mancata frequenza sono passati dai 375 del 2021-2022 ai 210 del 2025. Solo nella città di Salerno sono stati recuperati 41 ragazzi, mentre nel resto della provincia si registrano 56 rientri a Battipaglia, 11 a Eboli, 26 a Vallo della Lucania e 10 a Sala Consilina. Dietro questi numeri si celano percorsi individuali complessi, ma anche una rete di sostegno sempre più efficace.
Il fenomeno dell’assenteismo prolungato, spesso anticamera dell’abbandono definitivo, ha subito una contrazione ancora più marcata. Gli studenti che nel 2022 risultavano assenti per metà dell’anno scolastico erano 578, oggi sono 285. Parallelamente, quelli con assenze comprese tra il 25% e il 50% del monte ore sono scesi da 1.398 a 1.000. In totale, 856 giovani sono tornati in aula: un patrimonio umano recuperato grazie a politiche mirate e a un’azione coordinata tra scuole, famiglie e istituzioni locali.
Determinante si è rivelato l’effetto del “Decreto Caivano”, che ha introdotto strumenti permanenti di contrasto alla dispersione. Tutor dedicati, sportelli di ascolto psicologico, corsi di recupero intensivi, laboratori pomeridiani e progetti di inclusione hanno cambiato la percezione della scuola, trasformandola da luogo di giudizio a spazio di partecipazione.
La dirigente del liceo scientifico “Da Procida” di Salerno, Anna Laura Giannantonio, conferma l’impatto delle nuove misure: «L’assenza non è più un dato burocratico, ma un campanello d’allarme che ci consente di intervenire subito. Gli studenti vengono seguiti, non lasciati soli. È questo che fa la differenza».
Anche il ministro Giuseppe Valditara ha sottolineato il ruolo centrale del territorio campano nella sfida nazionale contro l’abbandono: «Salerno e la sua provincia dimostrano che investire nella scuola significa restituire futuro ai giovani e fiducia alle comunità».
Il dossier 2025 fotografa così una realtà in evoluzione: una provincia che, grazie a un lavoro costante e condiviso, sta riscrivendo il proprio rapporto con la scuola. Un territorio dove la dispersione non è più una condanna, ma una battaglia che si può – e si sta – vincendo.