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Salerno, uno su tre docenti di ruolo ottiene rientro provvisorio: «È una vita di sacrifici». Il bilancio dell’Ufficio scolastico

suicidio docenti scuola allarme 5 febbraio 2025

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Per l’anno scolastico 2025/26, 580 docenti di ruolo (circa uno su tre) ottengono il rientro temporaneamente in provincia di Salerno, tra opportunità per le famiglie e criticità sul personale ATA e sul sostegno. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Salerno, docenti con la valigia: rientro temporaneo in provincia per uno su tre

Per l’anno scolastico 2025/26, circa 580 docenti di ruolo avranno la possibilità di tornare temporaneamente a insegnare in provincia di Salerno grazie alle assegnazioni provvisorie interprovinciali. Si tratta di un’opportunità significativa per centinaia di famiglie, anche se solo uno su tre dei 1.680 docenti che avevano presentato domanda ha ottenuto il rientro.

La distribuzione dei rientri mostra che 190 docenti torneranno nelle scuole secondarie di secondo grado, 137 nel sostegno, 129 nella scuola media, 64 nella primaria e 60 nella scuola dell’infanzia. Come sottolinea Enzo Pastore, segretario provinciale Cisl Scuola Salerno, «le deroghe sul sostegno hanno facilitato i rientri in quell’ambito, mentre per i docenti curricolari la prospettiva resta quella di un altro anno lontano da casa».

L’arrivo di personale esperto è positivo per le scuole ospitanti, ma comporta un turnover annuale che richiede continue riorganizzazioni interne per garantire continuità didattica. Nel frattempo, l’Ufficio scolastico regionale ha autorizzato altre 74 assunzioni, portando a 375 i nuovi docenti di ruolo in provincia di Salerno.

Accanto ai dati incoraggianti, resta la carenza di personale ATA, con particolare impatto sugli alunni con disabilità. Roberta Vannini, segretaria Uil Scuola Campania, evidenzia come l’insufficienza di collaboratori scolastici riduca la sorveglianza, rallenti la gestione delle emergenze e incida sulla qualità dell’inclusione. Se da un lato le assegnazioni provvisorie rappresentano un sollievo per molte famiglie e un arricchimento professionale per le scuole, dall’altro emerge la necessità di interventi strutturali per consolidare i rientri e potenziare il personale ausiliario.

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