Alla luce della riunione tenutasi presso la Prefettura di Salerno sul tema del rischio microclimatico nei luoghi di lavoro, la FIT-CISL Salerno, insieme alla CISL e alle istituzioni territoriali, ha ribadito la necessità di superare l’approccio emergenziale e adottare un protocollo permanente per tutelare i lavoratori esposti alle alte temperature.
Salerno, chiesto un protocollo permanente per tutelare i lavoratori esposti alle alte temperature
La Federazione ha avanzato proposte concrete per migliorare le condizioni operative dei lavoratori del settore trasporti e ambientale, tra cui: sostituzione delle divise sintetiche con indumenti più leggeri e traspiranti, come polo in cotone tecnico per autisti, agenti di verifica e ausiliari del traffico.
Dotazione di berretti con visiera per proteggere capo e volto dai raggi solari e ancora la revisione dei materiali obbligatori per il personale ANAS, Autostrade, TPL e trasporto merci, con attenzione alla funzionalità e alla sicurezza.
Cosa prevede il Protocollo nazionale
Queste misure si affiancano alle indicazioni contenute nel Protocollo nazionale per le emergenze climatiche, firmato il 2 luglio 2025 presso il Ministero del Lavoro che prevede la cassa integrazione automatica per sospensioni dovute a temperature elevate (oltre 35°C o percepite superiori).
La riorganizzazione degli orari di lavoro, con possibilità di sospendere le attività tra le 12:30 e le 16:00 nei giorni da “bollino rosso”. Previsto anche l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei rischi (DVR) per includere il rischio microclimatico (artt. 28, 180, 181 del D.lgs. 81/2008) e la sorveglianza sanitaria mirata per i lavoratori più vulnerabili.
Il commento di Diego Corace
“La scheda proposta dall’ASL rappresenta un utile strumento di monitoraggio partecipativo, ma non sostituisce i controlli ispettivi dell’ITL, che restano fondamentali per verificare l’effettiva applicazione delle misure di sicurezza. Il sondaggio tra i lavoratori permetterà di valutare le azioni adottate dalle singole aziende e rafforzare la prevenzione Il caldo non è più un’emergenza stagionale, ma un rischio strutturale. Per questo come FIT-CISL – dichiara il Segretario Provinciale Diego Corace – chiediamo l’adozione di un protocollo permanente che tuteli i lavoratori esposti, con misure chiare e applicabili in ogni settore. La sicurezza non può dipendere dalla discrezionalità o dall’improvvisazione. Serve una regia stabile, un piano operativo condiviso e controlli puntuali. Siamo pronti al dialogo con le aziende e le associazioni di categoria per costruire soluzioni concrete e durature.