SALERNO. Tante sono le chiacchiere che si dicono e si mangiano a Carnevale, ma ogni regione ha chiaramente i suoi dolci tipici. Gli struffoli sotto il Vesuvio – anche se in buona parte della Campania sono considerati dolci natalizi – le bugie in Liguria, frappe e castagnole a Roma, i crostoli in Friuli Venezia Giulia. E sempre più spesso di preparazione casalinga, riporta l’Ansa.
Il trionfo del fritto
Da Sabato a Martedì grasso è un trionfo del fritto. Secondo una indagine Coldiretti/Ixè, vince la cucina fatta in casa per 4 famiglie su 10 che riscoprono le specialità tradizionali, con la pasticceria home made, soprattutto durante le feste.
”Nella settimana di Carnevale – stima la Coldiretti – vengono consumati circa 12 milioni di chili di dolci tipici. E se i prodotti della ricorrenza, già pronti, si possono trovare un po’ ovunque, dalle pasticcerie, ai fornai ai supermercati, il 41% delle famiglie preferisce però prepararli in casa. Anche perché il costo non raggiunge i 5 euro al chilo contro una spesa dai 15 ai 30 euro, con picchi anche di 65 euro, nei forni e nelle pasticcerie”.