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Salerno, cala il numero dei giovani Neet: sempre più diplomati scelgono l’università

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Nella provincia di Salerno si registra un calo dei giovani Neet. Licei scientifici e classici trainano le immatricolazioni universitarie. Primato al “Da Procida” con solo il 6% di diplomati non iscritti. Lo riporta Il Mattino.

Salerno, in calo il numero dei giovani Neet

Nel Salernitano si registra un cambiamento significativo: diminuisce la quota di giovani che, dopo il diploma, non proseguono gli studi né entrano nel mondo del lavoro. Il fenomeno, legato ai cosiddetti “Neet”, mostra un’inversione di tendenza che fino a pochi anni fa sembrava improbabile. A fotografare la situazione è il più recente dossier della Fondazione Agnelli, che analizza scuola per scuola il percorso dei diplomati. I dati evidenziano una crescita delle immatricolazioni universitarie, segnale di rinnovata fiducia nel percorso accademico e di una maggiore propensione delle famiglie a investire nella formazione come strumento di mobilità sociale.

Il primato provinciale spetta al liceo scientifico “Da Procida” di Salerno: solo il 6% dei diplomati non si iscrive all’università, contro l’11% della media regionale per gli scientifici. Qui, il 9% degli studenti, pur immatricolati, non supera tutti gli esami del primo anno, restando comunque tra le migliori performance complessive. «Il nostro lavoro va oltre il diploma: accompagniamo i ragazzi verso scelte consapevoli e sostenibili», afferma la dirigente Anna Laura Giannantonio.

Seguono il liceo scientifico “Rescigno” di Roccapiemonte e il liceo classico “De Sanctis” di Salerno, entrambi con il 7% di non immatricolati. Il “Severi” e il “Tasso” si attestano al 9%, mentre nei centri della provincia si distinguono il “Galdi” di Cava de’ Tirreni e il “Vico” di Nocera Inferiore (10%), seguiti dal “Sensale” di Nocera Inferiore e dal “Da Vinci” di Salerno (11%). Più distanti i licei linguistici “Regina Margherita” di Salerno (24%) e “Galizia” di Nocera Inferiore (28%), percentuali che riflettono la minore tendenza alla prosecuzione degli studi in determinati indirizzi.

Il quadro complessivo provinciale indica un avanzamento culturale e sociale, sostenuto dal miglioramento dell’offerta formativa e da attività di orientamento sempre più efficaci. La sfida sarà consolidare questo trend, rafforzando il tutoraggio nei primi mesi di università e creando legami più stretti tra scuole e atenei.

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