A partire dal prossimo settembre, la scuola nel Salernitano cambierà passo con l’avvio di un piano strutturato per contrastare il sovraffollamento nelle aule. L’obiettivo è chiaro: migliorare la qualità della didattica, rendere le scuole più accoglienti e costruire un ambiente educativo più sereno, favorendo relazioni più efficaci tra docenti e studenti. Un cambio di rotta concreto, sostenuto da numeri incoraggianti e da una pianificazione attenta da parte degli Uffici Scolastici, dei dirigenti e degli enti locali come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Salernitano, svolta nelle scuole: classi meno affollate
Secondo un dossier in possesso de Il Mattino di Salerno, l’anno scolastico 2024-2025 partirà con una media provinciale di 20,5 alunni per classe, su un totale di 52.730 studenti iscritti alle scuole superiori e 2.571 classi autorizzate. Si tratta di un miglioramento significativo rispetto al passato, frutto del piano di razionalizzazione della rete scolastica e della redistribuzione degli studenti tra le sedi. L’intento è quello di ridurre le cosiddette “classi pollaio”, promuovendo una didattica più personalizzata e un benessere scolastico diffuso.
La mappa degli istituti “virtuosi” evidenzia un numero crescente di scuole che si attestano su medie ottimali. Il Marco Tullio Cicerone di Sala Consilina, con 15,5 alunni per classe, guida la classifica, seguito dal Marini Gioia di Amalfi (15), il Parmenide di Vallo della Lucania (18), il Domenico Rea di Nocera Inferiore (18), il Pisacane di Sapri (19) e il Ferrari di Battipaglia (19). Ottimi dati arrivano anche dal Sabatini Menna di Salerno, che registra una media di 18,14 alunni su 1.042 iscritti. Altri istituti, come il Publio Virgilio Marone di Mercato San Severino (22), il Galdi De Filippis di Cava (20,67) e il Caro di Sarno (19,56), confermano la tendenza positiva.
Tuttavia, non mancano scuole che mostrano ancora numeri elevati, legati spesso alla loro attrattività e prestigio. Il De Sanctis di Salerno si colloca in cima alla lista con una media di 28,5 studenti per classe, seguito dal Genovesi (27,5), dal Severi (27) e dal Don Enrico La Mura di Angri (26,73). Valori sopra la soglia ottimale anche per il Sensale di Nocera Inferiore (26,10), il Gallotta di Eboli (25,86), il Da Vinci di Vallo della Lucania (25,86) e il Medi di Battipaglia (25,80). Nonostante ciò, anche questi istituti stanno intervenendo con misure mirate per riorganizzare gli spazi e attivare nuove sezioni, grazie anche ai fondi del Pnrr.
Tra i licei del capoluogo, il Tasso registra una media di 25,33 alunni nelle prime classi, mentre l’Alfano I si attesta su 24,33 studenti su 1.386 iscritti. Buoni anche i dati del Regina Margherita (23,10) e del Genoino di Cava de’ Tirreni (23,22). La riduzione del numero di alunni per classe si traduce in una maggiore qualità dell’insegnamento, in un miglior rapporto docente-studente e in condizioni di apprendimento più favorevoli.
A sostenere il cambiamento contribuiscono gli investimenti in infrastrutture e innovazione: ambienti digitali, laboratori e formazione continua dei docenti. Una dirigente scolastica di Nocera Inferiore sintetizza così il nuovo approccio: «Stiamo costruendo una scuola che non lascia indietro nessuno e che mette al centro lo studente, non solo nei programmi ma nella vita quotidiana dell’aula».