Salernitana-Sampdoria sospesa al 65’ per il lancio di fumogeni, sediolini e petardi in campo: proteste infuocate dei tifosi granata. Doveri manda le squadre negli spogliatoi. Lo riporta SalernoNotizie.
Salernitana-Sampdoria sospesa al 65’: lancio di oggetti e petardi
È stata sospesa al 65’ la partita tra Salernitana e Sampdoria, gara di ritorno dei playout di Serie B, dopo il lancio di fumogeni, petardi e persino sediolini in campo dalla Curva Sud dello stadio Arechi. Il direttore di gara, Daniele Doveri, ha interrotto immediatamente il match e ha fatto rientrare le squadre negli spogliatoi.
Il clima, già incandescente sin dal pre-partita per via delle proteste contro FIGC e Lega B, è esploso dopo il secondo gol della Sampdoria, che ha spento le residue speranze di salvezza della formazione granata. I tifosi hanno manifestato con veemenza tutta la frustrazione per una stagione da dimenticare, sfociando in atti che hanno messo a rischio la prosecuzione dell’incontro.
La sospensione della gara avviene in un contesto di altissima tensione dentro e fuori dallo stadio, con le forze dell’ordine già in stato d’allerta per scongiurare ulteriori disordini. In attesa delle decisioni ufficiali sul prosieguo del match, resta il segnale di un malessere profondo e generalizzato che scuote Salerno ben oltre il calcio giocato.
Tensioni anche fuori allo stadio
Fuori dallo stadio, nel piazzale tra tribuna e curva sud, si sono verificati momenti di forte tensione. Cori di protesta hanno preso di mira FIGC, Lega Serie B e broadcaster televisivi, accusati dalla tifoseria di aver gestito con scarsa trasparenza e rispetto l’intera vicenda playout. Alcuni gruppi di supporter esasperati avrebbero tentato di forzare i varchi, costringendo le forze dell’ordine ad aumentare il presidio attorno allo stadio.
La tensione ha raggiunto l’apice quando il presidente Danilo Iervolino e l’amministratore delegato Maurizio Milan hanno lasciato la tribuna prima del triplice fischio. Un’uscita simbolica che fotografa l’abisso tra società e tifoseria, ormai divisi da una crisi profonda.