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Salernitana, epilogo amaro all’Arechi: tra retrocessione e caos ora si gioca la partita nei tribunali

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Tar

Gara sospesa per disordini e serata amara per la Salernitana: è retrocessione in Serie C. Ora si attende la giustizia sportiva e amministrativa: il TAR potrebbe riaprire spiragli per la Serie B. Lo riporta SalernoNotizie.

Salernitana, retrocessione all’Arechi: ora la partita nei tribunali

La notte che avrebbe dovuto decretare il verdetto del campo si è trasformata in una pagina nera per la Salernitana e per tutto il calcio italiano. La gara di ritorno del playout di Serie B contro la Sampdoria è stata sospesa al 66’, con il punteggio di 2-0 per i blucerchiati (4-0 nel computo complessivo), a causa dei disordini esplosi nella Curva Sud dello stadio Arechi.

La cronaca minuto per minuto

Tutto precipita poco dopo il raddoppio della Samp: al 65’ Sibilli chiude virtualmente il discorso salvezza, seguito da un fitto lancio di fumogeni e petardi. Dopo un primo stop, la situazione degenera: seggiolini sradicati e lanciati in campo, steward aggrediti, tensioni sugli spalti. Due tentativi di riprendere il gioco falliscono: l’arbitro Daniele Doveri decide di sospendere definitivamente l’incontro. Salernitana retrocessa, l’Arechi diventa simbolo di un crollo sportivo e umano.

Conseguenze e scenari

Oltre alla sconfitta, il club granata rischia pesanti sanzioni:

Ma ora si apre un nuovo fronte: quello dei ricorsi. Da ambienti vicini alla società filtra l’intenzione di rivolgersi alla giustizia sportiva e al TAR, con l’ipotesi – difficile ma non impossibile – di un ripescaggio in un’eventuale Serie B a 21 squadre, sul modello del “caso Brescia”.

Un dopopartita giudiziario

Il post-partita è altrettanto drammatico: steward feriti, cancelli forzati, tensioni contenute a fatica dalle forze dell’ordine. Le immagini dei seggiolini sparsi sul prato e delle tribune vuote parlano più di mille parole. Per la Salernitana non è solo la fine di un campionato, ma il punto più basso di una crisi profonda, in cui sport, istituzioni e tifoseria sembrano viaggiare su binari sempre più distanti.

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