Creatività, impegno e solidarietà si intrecciano a Sala Consilina, dove nel centro cittadino è stato allestito un originale albero di Natale realizzato all’uncinetto. Un’opera collettiva che racconta il valore della partecipazione e della condivisione, diventando in pochi giorni uno dei simboli più apprezzati delle festività.
I numeri di un progetto corale
L’albero, alto circa cinque metri, è composto da oltre mille mattonelle di lana, tutte lavorate a mano. Alla sua realizzazione hanno partecipato circa cinquecento volontarie, impegnate per oltre quattro mesi nella creazione dei singoli elementi che compongono la struttura.
L’allestimento davanti alla chiesa di Sant’Anna
L’opera è stata posizionata nel cuore del paese, davanti alla chiesa di Sant’Anna, diventando subito un punto di attrazione per cittadini e visitatori. Le mattonelle, realizzate in vari colori e motivi di merletto, conferiscono all’albero un aspetto unico e fortemente identitario.
L’iniziativa delle parrocchie
Il progetto è stato promosso dalle parrocchie di Sant’Anna e Sant’Antonio, guidate dal parroco don Luciano La Peruta.
“L’idea è stata accolta con grande entusiasmo e già dal mese di settembre molte parrocchiane si sono messe all’opera per realizzare le mattonelle all’uncinetto“, ha spiegato.
Beneficenza e condivisione
Non tutte le creazioni sono state utilizzate per l’albero. Le mattonelle rimaste vengono infatti messe in vendita durante il periodo natalizio e il ricavato è destinato a iniziative benefiche. Chi visita l’albero può lasciare una libera offerta e ricevere in cambio una delle mattonelle, portando con sé un simbolo concreto di solidarietà.
Un successo che supera i confini del paese
L’albero di Natale all’uncinetto sta attirando visitatori anche dai comuni limitrofi, confermandosi come esempio virtuoso di come tradizione, artigianato e spirito comunitario possano trasformarsi in un progetto di grande valore sociale.
“Non immaginavo un riscontro così ampio ora speriamo di raccogliere fondi importanti da destinare alla beneficenza“, ha concluso don Luciano.








