Tradizione e fede al centro dei festeggiamenti patronali di Roccadaspide per Santa Sinforosa e San Getulio. Emozioni, memorie storiche e grazie miracolose al centro del racconto del Comitato Festa.
Roccadaspide, celebrati Santa Sinforosa e San Getulio
Una giornata carica di devozione e memoria storica quella vissuta oggi, 18 luglio, a Roccadaspide, in occasione dei festeggiamenti per i Santi Patroni Santa Sinforosa e San Getulio. Le vie del paese si sono animate sin dal mattino con la tradizionale sfilata della banda musicale e una folta partecipazione di fedeli alla messa solenne.
A guidare l’organizzazione degli eventi civili e religiosi il Comitato Festa, che ai microfoni di InfoCilento ha raccontato il significato della ricorrenza e ricordato le grazie più note attribuite ai Santi, molto sentite dalla comunità locale. Tra i messaggi istituzionali, anche quello del sindaco Gabriele Iuliano, che ha rivolto un pensiero affettuoso ai cittadini in festa.
Un culto che affonda le radici nella storia
Santa Sinforosa e San Getulio furono martirizzati a Tivoli insieme ai loro sette figli nel 120 d.C., sotto l’imperatore Adriano. Le reliquie giunsero a Roccadaspide per volontà di Papa Sisto IV, che le donò al Principe Tommaso Filomarino in segno di riconoscimento per la vittoria sui turchi nella battaglia di Otranto. L’episodio è commemorato da una lapide marmorea conservata nella Chiesa della Natività.
Le grazie tramandate dalla devozione popolare
Tra gli eventi miracolosi più ricordati dalla comunità:
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1750 – La liberazione dei campi da un’invasione di bruchi, commemorata ancora oggi con la “processione dello Scanno”, celebrata la prima domenica di maggio, che si conclude con la benedizione delle campagne dalla rupe da parte del parroco.
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1857 – Lo scampato pericolo durante un violento terremoto che devastò il salernitano il 16 dicembre.
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1904 – L’incredibile salvataggio dei fedeli: durante la processione dello Scanno, il battacchio del campanile cadde sul sagrato gremito di persone senza causare alcun ferito, in un momento ritenuto dalla comunità come prodigioso.
Il racconto delle grazie ricevute continua a rafforzare il legame spirituale e identitario tra Roccadaspide e i suoi Patroni, confermando il senso profondo di una celebrazione che unisce fede, storia e tradizione popolare.