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Ponte di Caiazzano, la ricostruzione va a rilento: cittadini e associazioni si scagliano contro i ritardi

La vicenda del ponte di Caiazzano continua a destare forte preoccupazione e rabbia tra i cittadini del Vallo di Diano, a distanza di ben quattro anni dalla chiusura. Il ponte, che collega Padula, Sassano e altre aree del territorio, è essenziale per il traffico locale, ma la sua ricostruzione procede a rilento. Nonostante le promesse e i numerosi interventi delle autorità locali, la situazione resta critica e le proteste si moltiplicano. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino

I disagi per i cittadini e le imprese locali

Il ponte di Caiazzano, lungo appena 46 metri, rappresenta una via di accesso fondamentale per la viabilità nella zona. La sua chiusura ha avuto un impatto devastante, creando disagi significativi per i residenti, le imprese e gli operatori economici che si trovano a dover affrontare lunghe deviazioni e rallentamenti quotidiani. In molti casi, le attività commerciali locali sono state costrette a rallentare o addirittura fermarsi a causa della difficoltà nel raggiungere i loro clienti.

Le accuse del codacons Cilento

Sul tema è intervenuto il Codacons Cilento, con il presidente Bartolomeo Lanzara che ha definito la situazione “una vergogna che va oltre il ritardo dei lavori. Lanzara ha sottolineato la scarsa trasparenza nella gestione dell’opera, denunciando la mancanza del cartellone informativo obbligatorio per legge e l’assenza di aggiornamenti sullo stato dei lavori. L’avvocato ha anche criticato il silenzio delle istituzioni e la loro mancanza di impegno nel risolvere il problema, parlando di una “gestione fuori controllo” che sta mettendo in ginocchio le comunità locali.

Le preoccupazioni dei politici locali

Anche il movimento politico Noi Moderati si è fatto portavoce delle preoccupazioni dei cittadini. Antonio Casale, Marisa Federico, Luigi Morello e Valter Carotenuto, tutti rappresentanti della zona, hanno evidenziato come la chiusura del ponte sia avvenuta a ottobre 2021 a causa di “gravi criticità strutturali“, ma che da allora la situazione non è mai stata risolta. “Ritardi, burocrazia e inefficienzesono le parole con cui i politici locali descrivono la situazione che sta mettendo in difficoltà la quotidianità e il tessuto economico della zona.

La richiesta di maggiori interventi

Le associazioni e i cittadini chiedono a gran voce un intervento deciso e immediato da parte delle autorità competenti. Il progetto di ricostruzione, che inizialmente sembrava promettere tempi brevi, si è trasformato in una lunga attesa che non ha fatto altro che aumentare il malcontento. È urgente che venga presa una decisione concreta, che permetta di riaprire il ponte e restituire funzionalità al traffico e alle attività economiche locali.

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