Scontro politico sul futuro dell’aeroporto Salerno Costa d’Amalfi: Iannone e Ferrante chiamano in causa Regione, Enac e Gesac mentre arriva la replica del Pd. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Aeroporto di Salerno, il rilancio diventa uno scontro politico: appello a Regione, Enac e Gesac
Il futuro dell’aeroporto Salerno Costa d’Amalfi e del Cilento entra ufficialmente nel dibattito politico. Tra polemiche, timori e interrogativi, lo scalo vive una fase delicata che ha spinto la politica nazionale e regionale a intervenire pubblicamente. Nelle ultime ore si è acceso il confronto, nonostante la società di gestione degli aeroporti campani, Gesac, abbia ribadito il proprio impegno a sostegno dello scalo salernitano, promuovendo un percorso condiviso basato sul dialogo tra istituzioni e operatori del settore.
Gesac ha rivendicato la volontà di rilanciare l’aeroporto attraverso un lavoro di squadra, pur riconoscendo le criticità che hanno impedito di consolidare la posizione inizialmente raggiunta. Una fase di rallentamento che si è tradotta anche nell’uscita di scena di diverse compagnie aeree che, nel luglio dello scorso anno, avevano scelto Salerno come base logistica. Spiegazioni che, tuttavia, non sono bastate a rasserenare il clima, soprattutto sul fronte politico.
Il botta e risposta
Nella giornata di ieri sabato 13 dicembre si è registrato un botta e risposta che ha visto protagonista il senatore di Fratelli d’Italia e sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Antonio Iannone, affiancato dal collega Tullio Ferrante. Iannone ha espresso forti perplessità sull’operato dell’amministrazione regionale uscente, sottolineando il rischio di un disimpegno una volta conclusa la fase elettorale. «Le preoccupazioni sollevate dalle associazioni di categoria e dal territorio devono essere ascoltate con la massima attenzione», ha dichiarato, annunciando che nei prossimi giorni avvierà un confronto diretto con Gesac ed Enac per evitare qualsiasi passo indietro o rallentamento.
Sulla stessa linea Ferrante, che ha attribuito le difficoltà dello scalo a errori di gestione e a una mancanza di visione strategica da parte della Regione. Il sottosegretario ha spiegato di essere in costante contatto con Enac e di aver chiesto chiarimenti a Gesac sulle criticità emerse, evidenziando l’assenza di un piano strutturato di promozione sui mercati turistici, oltre alla carenza di investimenti per potenziare il sistema ricettivo e migliorare l’accessibilità dell’aeroporto. «Il rischio è che lo scalo si trasformi in una nuova cattedrale nel deserto», ha avvertito, ricordando come il prolungamento della metropolitana, pur necessario, non sia sufficiente a colmare decenni di ritardi infrastrutturali.
Alle accuse ha replicato il deputato del Partito Democratico Piero De Luca, intervenuto in difesa dell’operato dell’amministrazione regionale uscente, la cui linea sarà proseguita dalla nuova giunta in via di insediamento. De Luca ha ribaltato le critiche, puntando il dito contro l’attuale Governo e i tagli alle risorse destinate alle infrastrutture, in particolare nel Mezzogiorno. «È paradossale parlare di sviluppo mentre, anche nell’ultima legge di bilancio, si riducono i fondi per il Sud e per le opere strategiche», ha affermato, sottolineando come queste scelte possano compromettere la crescita e la piena valorizzazione dell’aeroporto salernitano. L’invito è stato quello di superare la politica delle passerelle per garantire investimenti concreti in mobilità e sviluppo.
Il sollecito della coordinatrice provinciale del M5S
A sollecitare un intervento immediato è stata infine la coordinatrice provinciale del Movimento 5 Stelle, Virginia Villani, che ha rivolto un appello diretto al neo presidente della Regione Campania Roberto Fico. La richiesta è quella di un’azione tempestiva, capace di ascoltare le esigenze del territorio e di prevenire qualsiasi ridimensionamento che possa penalizzare Salerno. «L’aeroporto deve rappresentare una risorsa strategica, non un problema irrisolto», ha concluso.
