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Sala Consilina, si allontana la riapertura del Tribunale: allarme del presidente dell’Ordine degli Avvocati

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Tribunale di Sala Consilina

Grave carenza di personale al Tribunale di Lagonegro e nessuna ipotesi di riapertura per la sede di Sala Consilina. Bonafine: «Un errore non inserire il nostro presidio tra i tribunalini da riattivare». Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Sala Consilina, si allontana la riapertura del Tribunale

Si fa sempre più flebile la speranza di una riapertura del Tribunale di Sala Consilina, chiuso dal 2013 a seguito della riforma della geografia giudiziaria. Nella revisione allo studio del Ministero della Giustizia, infatti, il presidio giudiziario del Vallo di Diano non sarebbe stato nemmeno preso in considerazione, alimentando un clima di allarme e preoccupazione tra i professionisti del settore.

A denunciarlo, ancora una volta, è Enzo Bonafine, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro – Sala Consilina, che in una nuova lettera – l’ennesima senza risposta – indirizzata al ministro della Giustizia, al presidente della Corte d’Appello di Potenza e al presidente del Tribunale di Lagonegro, lancia un vero e proprio grido d’allarme.

Personale insufficiente e uffici al collasso

Nel mirino c’è, in particolare, l’Unep (Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti), definito da Bonafine il motore operativo del Tribunale, oggi praticamente fermo a causa della cronica carenza di personale. “A fronte di una pianta organica che prevede 11 funzionari, 6 ufficiali giudiziari e 7 assistenti, risultano attualmente in servizio solo 2 funzionari e 3 assistenti”, ha denunciato il presidente.

Una situazione che genera ritardi, disguidi e responsabilità legali per gli avvocati e i cittadini. “Il rischio è che si arrivi alla paralisi dell’ufficio, con gravi ripercussioni sull’amministrazione della giustizia”, avverte Bonafine, che sollecita l’assegnazione urgente di personale aggiuntivo, anche da altri distretti.

Il nodo “riapertura”: Sala Consilina fuori dalla revisione

Se da un lato il governo, attraverso i sottosegretari Del Mastro e il ministro Carlo Nordio, ha ipotizzato il ripristino di alcuni piccoli tribunali soppressi nel 2012, Sala Consilina non rientra tra i comuni valutati. Un’esclusione che fa male, soprattutto considerando che il Tribunale di Lagonegro – subentrato alla sede campana – serve un territorio vastissimo tra Campania e Basilicata, unico in Italia a estendersi su due regioni.

“La soppressione fu un grave errore – afferma Bonafine – Non ha portato benefici né economici né in termini di giustizia. Ha solo privato un’area interna di un presidio di prossimità fondamentale”. Da qui la volontà, ribadita con forza, di continuare la battaglia per la riattivazione della sede di Sala Consilina.

Problemi strutturali e assenza di un carcere

Il presidente dell’Ordine pone infine l’attenzione su un’altra grave lacuna: la totale assenza di un istituto penitenziario nel comprensorio del Tribunale di Lagonegro. “Una carenza che comporta gravi disagi logistici e un aggravio di spese per le forze dell’ordine, per gli avvocati e per le famiglie dei detenuti”. Da qui la richiesta di un progetto concreto per la costruzione di una nuova struttura carceraria.

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