È stato pubblicato il nuovo report del progetto PAF! – Programma di Alfabetizzazione Finanziaria, un’iniziativa volta a indagare il divario tra il sistema finanziario italiano e i bisogni della popolazione con background migratorio. Il documento, intitolato “Bussate e vi sarà aperto? Il (mis)match tra sistemi finanziari territoriali e bisogni degli immigrati” e realizzato dalla Fondazione ISMU ETS, sarà presentato il 17 novembre a Milano durante il workshop dedicato all’inclusione finanziaria dei cittadini stranieri.
Il progetto PAF! e gli obiettivi
PAF! è un programma attivo in Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania, promosso dal Ministero dell’Interno e cofinanziato dall’Unione Europea tramite il Fondo FAMI 2024–2027. Capofila è il Consorzio salernitano La Rada, affiancato da CoNNGI, ISMU, Associazione Franco Verga e CIR. Il progetto punta a rimuovere gli ostacoli che rendono complesso l’accesso ai servizi finanziari per i lavoratori migranti, nonostante il loro contributo rilevante all’economia nazionale, pari all’8,8% del PIL (con picchi di oltre il 16% in agricoltura e 15% nelle costruzioni).
Quattro città sotto la lente: anche Salerno tra i territori pilota
L’indagine ha preso in esame quattro aree strategiche del Paese: Catania, Milano, Roma e Salerno, attraverso:
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dati quantitativi
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oltre 30 interviste agli operatori dei servizi finanziari
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focus group con mediatori culturali, richiedenti asilo e seconde generazioni
Ne emerge una realtà complessa: crescono l’accesso ai servizi bancari e le competenze delle nuove generazioni, ma persistono barriere linguistiche, culturali e organizzative che ostacolano una piena inclusione finanziaria.
Il focus group di Salerno: ostacoli diversi, comunità diverse
A Salerno il gruppo di lavoro ha coinvolto nove mediatori culturali provenienti da comunità tunisine, nigeriane, srilankesi, filippine, ucraine, georgiane e marocchine. Grazie a questa eterogeneità è stato possibile evidenziare:
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differenze significative nel livello di integrazione
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rapporto variabile con le istituzioni bancarie
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capacità diverse di negoziare condizioni favorevoli
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disomogeneità nella “fiducia interna” alle comunità immigrate
Le testimonianze raccolte confermano che l’accesso ai servizi finanziari dipende da un insieme di fattori: status giuridico, provenienza, competenze linguistiche e caratteristiche individuali.
Un Paese che cambia, tra bisogni e nuove opportunità
Il report PAF mostra un’Italia sempre più multiculturale, dove le buone pratiche di inclusione finanziaria non sono ancora uniformi. La sfida, ora, è colmare il divario tra istituzioni e cittadini stranieri, offrendo strumenti concreti per una reale integrazione economica e sociale.







